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-Il pane e la panetteria nella letteratura e nella fiction -
2007-04-24

   Mi sono sempre domandato, causa la saturazione da romanzi e film americani stereotipati, tutti uguali, con la storia del solito poliziotto, un po' ribelle ma dalla incrollabile rettitudine morale, pari soltanto alla sua fede cieca nel "sistema", perché nessuno scrivesse o facesse dei film sui panificatori, tanto per cambiare un poco genere. Come per magia, pare che molti abbiano deciso di scrivere, sceneggiare storie di panettieri: eccomi accontentato!
   Voglio presentare in questa scheda -e sarò grato a chiunque mi segnali qualche libro o fiction che mi è sfuggita- libri e film su pane e panettieri o panettiere.

   Per prima cosa devo assolutamente ricordare il libro di Isabel Alliende, Afrodita, che tra le altre ricette culinarie, dedica un capitolo anche al pane, mettendoci in guardia dall'usare la micidiale macchinetta. Quella scheda aveva preso lo spunto proprio dalla mia polemica con le "macchine del pane", ricordando che l'Alliende ne aveva scritto, in Afrodita appunto.


filmSlowFoodStranger than fiction (Vero come la finzione)

Ne ho trovata una recensione su una rivista di SlowFood all'indirizzo di Slow Food Sono esterefatto che ci siano davvero film e romanzi sui panettieri. Dovrò assolutamente vederlo questo film commedia, del quale non avevo ancora sentito parlare, che era sfuggito alla mia attenzione.


   Sempre sulla stessa rivista di SlowFood, un altro articolo sull'autore del Tassajara del pane.
   Questo libro, manuale Zen sul pane, è citato anche nel romanzo Solo pane di Judi Hendriks che presenterò più avanti, ma pare non ne esista la traduzione italiana.
   Per chi fosse in grado di leggerlo in inglese, si trova comunque in qualsiasi libreria on line.


Assajara


Solo pane
Romanzo di Judi Hendriks [1]

Copertina solo pane

   Se tutte le donne per uscire da una crisi sentimentale si mettessero a fare il pane, come Wyn, mangeremmo SOLO PANE!
   Ma se cercassero di capire chi sono veramente e che cosa davvero le fa sentire a posto con se stesse e con gli altri, allora finalmente il mondo sarebbe pieno di donne felici e "nuove". Come Wyn. Dopo un matrimonio finito nel peggiore dei modi possibili (cioè con il marito che la lascia per un'altra dopo averla tradita di nascosto per un anno) e dopo un periodo di totale sconforto e confusione, Wyn segue d'istinto una traccia che emerge dal passato: il ricordo del felice periodo trascorso come apprendista panettiera in un paesino della Francia, durante gli anni dell'università.
   Come una reminiscenza proustiana, il profumo del pane appena sfornato in una piccola boulangerie di Seattle è per lei un richiamo irresistibile: la sensazione delle mani al contatto con la pasta cruda, morbida ed elastica, l'odore pungente del lievito vivo, il silenzio del lavoro notturno e il calore del forno nelle fredde albe invernali le fanno capire che per sette anni di matrimonio non è mai stata se stessa, ma quello che il marito voleva che lei fosse. Non si tratta di sopravvivere all'abbandono, ma di cominciare a vivere davvero, lasciando le paure e le difese per seguire invece i propri desideri. In fondo, non di solo pane vive una donna...

   Un marito fedifrago, una mamma esagitata, un'amica supersonica, spasimanti improbabili e tante ricette per fare il pane in casa: un romanzo d'esordio fresco, vivace, ironico e soprattutto vero, che non divide il mondo in buoni (le donne) e cattivi (gli uomini), ma rispecchia in modo realistico e divertente le vicissitudini di una donna alle prese, soprattutto, con se stessa.

   Judith Ryan Hendricks ha lavorato come copywriter, pubblicitaria, insegnante e, naturalmente, in una panetteria. Vive a Long Beach, Califomia. I diritti di Solo pane sono già stati acquistati in numerosi paesi.


Note:
[1] Recensione e nota biografica di quarta di copertina dell'edizione italiana Salani
(leggi alcuni brani significativi)


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