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Cariton avvelenati.
2005-10-12

   Ad un anno dall'inaugurazione di questo mio sito (2004), la produzione di Cariton è stata piuttosto scarsa da parte mia, tanto che alla fine, un po' perché non avevo più rifornimento di uva, e un po' per il motivo che apparirà dalla lettura di queste righe, ho deciso di non produrli più, e desidero spiegarne il motivo.
    Ho scoperto l'anno scorso, alla fine della stagione dell'uva, che tutti i miei colleghi panettieri e pasticceri, dopo che avevo messo a disposizione questa scheda, sia sul mio sito internet, che in forma stampata in negozio agli acquirenti dei caritun stessi, si erano dati anche loro alla produzione di Cariton, cosa che prima non facevano.
   Se da un lato devo complimentarmi con loro per l'efficiente servizio di intelligence (da fare invidia alla C.I.A.) da loro messo in atto, che ha permesso loro di conoscere in tempo reale le mie mosse, dall'altro sono disgustato dal fatto che una cosa così banale, possa mettere in moto meccanismi di questo genere. Dal canto mio, non ho servizi di spionaggio, e non ho necessità di copiare da loro, in quanto, lavorando da solo, il tempo non mi è sufficiente per produrre tutto quello che so fare di mio, senza spiare nelle loro botteghe.
   Certamente non ho inventato io i Cariton, anzi ne ho spiegato l'origine in questa scheda, e so bene che la nostra produzione non può essere brevettata e quindi queste cose succedono da sempre. Dovrei seguire il consiglio del poeta "non ti curar di loro, ma guarda e passa [1]", però desideravo fare notare questa cosa. Quello che voleva essere un sito per fare un poco di cultura e un poco di pubblicità, si è rivelato come una zappata sui piedi da parte mia, per non usare espressioni più colorite. Questo è anche il motivo per il quale non mi sono affrettato a completare il mio sito, che è ancora lungi dall'esserlo. Ho tante cose ancora da fare e da dire (traduco per gli amici colleghi: ci saranno altre cose da copiare).
    Però, che pena, quell'artigiano che tira avanti copiando i colleghi! E dire che alcuni di loro hanno l'adesivo in vetrina che certifica la loro qualità. A questo proposito, devo avvertirli che è possibile, proprio in questi giorni, ottenere un altro riconoscimento delle loro capacità: l'eccellenza artigiana.
   Personalmente, come ho già detto su un'altra scheda, non mi interessano queste certificazioni estrinseche della Qualità, che si comperano versando una somma, come un tempo si comperavano le cosiddette "indulgenze" dalla chiesa, per scontare gli anni di purgatorio, e lascerò a voi questa opportunità, assieme agli utili ed alla gloria (dei secondi posti -gloria da stronzi, direbbe il cantautore [2]), dei Caritun. Io posso fare altre cose.
    Che cosa posso dirvi? Andate...fate [...] Voi che siete capaci fate bene, ad aver le tasche piene, e non solo i coglioni [3].
    Sicuramente potrete ottenere tutte le eccellenze possibili, della regione e dello stato, tanto si tratta solo di burocrazia, produrre documenti e pagare il tributo (e magari un poco di aumma, aumma); potrete copiare i prodotti migliori di artigiani migliori di me, ma resterete sempre solo dei mediocri, dei copisti, dei secondi arrivati: non avete la stoffa per eccellere davvero nella creatività.
   E questa è l'eiezione del mio personale veleno, in risposta al vostro miserabile comportamento, e Guccini non centra niente, se non per lo spunto, ma, vista la vostra pochezza di spirito, non sarete in grado di capire ne' le sue parole, ne' le mie, con il vostro ghigno e l'ignoranza dei primi della classe [4].
   Chiedo scusa delle parolacce: chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato[5].


Ecco la foto che aiuta i "copisti"!

[1] Ovviamente, Dante, Divina Commedia, dove, precisamente, non lo ricordo.

[2] Avvelenata, Francesco Guccini, album Via Paolo Fabbri, 43 - 1976 EMI.

[3] Ibidem.

[4]Cyrano, Francesco Guccini, dall'album D'amore di morte e di altre sciocchezze 1996

[5] Vedi nota 2.


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