"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda."
Horacio Verbitzky

Blog di Giovanni Chifelio

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Riflessioni sul "terratondismo".

Spunti da vecchie fotografe estive e mappe di Google.

Navigando sul golfo ligure, pedalando su un pianura tonda.
Sabato 17 marzo 2018

   Da quando, circa un mese e mezzo fa, mi ha colpito, tra capo e collo, questo colossale dubbio sulla forma del pianeta sul quale viviamo, sono ossessionato dall'dea di dimostrare che quello che i nostri occhi ci dicono, non è sempre falso.
    Sarà un caso, per inciso, che si usi la parola "pianeta", invece che, per esempio, "sfereta", "palleta", "tondeta"?
    Tutto preso da questa ossessione, dicevo, sono andato a cercare vecchie fotografie digitali, che riportino paesaggi a lungo e largo raggio, per cercare di vedere cosa c'è in lontananza e se è "corretto", scientificamente, che sia lì in bella vista.
   Ho trovato questa foto risalente a 6/7 anni fa, quando fui ospite su un'imbarcazione da pesca, salpata dal porto turistico di Marina di Andora (SV) in Liguria.

    Siamo a due 2 Km. dalla costa (da dove siamo partiti: non facciamoci ingannare da quello che si vede a babordo [sinistra] e a prua). Ho descritto cosa vedo sull'immagine stessa. Nell'immagine a sinistra si vede la costa e il porto di partenza di Marina di Andora. Tanto per avere un riferimento a quello che si vede nella fotografia dalla barca, aggiungiamo l'immagine delle cave vicine a Finale Ligure, per la loro caratteristica che le rende riconoscibili. Nelle immagini seguenti, sempre ricavate da google, voglio evidenziare la distanza di Capo Noli dalla nostra imbarcazione. Capo Noli è quella punta che si vede nella fotografia presa dalla barca e che, da una immagine di google ancora più grande, si vede come questo Capo Noli nasconda alla vista di chi si trova sulla nostra barca, tutta la costa savonese restante, capoluogo compreso.
    Quindi, quello che si vede oltre Capo Noli, non può essere che la costa di Levante, da Arenzano verso Genova, come si vede dalla linea rossa che sfiora Capo Noli, nella immagine successiva.
   Come si legge dalle immagini, la distanza tra la barca ed il punto della costa più lontano che si vede a poppa sono oltre 70 km. Tutto appare piano, e l'Appennino nella costa più lontana non si discosta da quello vicino se non in una prospettiva di lontananza. Bisogna considerare che, ad una distanza simile, dovremmo avere una perdita di oltre 300 metri dovuti alla curvatura, come calcolato in questo altro articolo, se davvero la terra fosse sferica!




   Ora torniamo alla nostra immensa pianura padana.


   Mercoledì 14 marzo, una giornata leggermente ventosa (qualcuno oltre a me ha notato che non ci sono più i periodi ventosi che c'erano un tempo, quando poteva esserci vento per una settimana filata?), il cielo azzurro e lo sguardo poteva scorgere cose lontane -succede sempre più raramente! In bicicletta, nella campagna tra Piossasco e Volvera, posso vedere Torino in lontananza. Torino con Superga ed il grattacielo della Regione Piemonte.
    Tra il punto in cui ho scattato la foto e il grattacielo della Regione Piemonte ci sono 18,14 Km., come si evince dalla foto satellitare, mentre, sempre da Google, si vede che tra me e Superga ci sono ben 28,34 Km. Riconosco con esattezza il punto da cui ho scattato la fotografia, perché, trattandosi di una strada di campagna, mi trovavo esattamente tra due cascinali, mentre un terzo cascinale si trova tra me e l'oggetto fotografato. La strada di campagna ha un percorso tortuoso che la rende inequivocabilmente riconoscibile. Riflettendoci, compatisco chi vive in grandi città e non sa in che cosa consista un ampio orizzonte. Forse, noi campagnoli, contrariamente a quanto credono i cittadini, siamo favoriti in fatto di "ampie vedute" e "apertura mentale". Sarebbe un appunto da fare al sapientone romanesco di "Neurodrome", il quale pensa di "possedere" la scienza ed essere in diritto di insultare tutti gli altri, che, a suo parere, ne sono privi.
   
    Le immagini seguenti sono da Google per localizzare chi fotografa e gli oggetti fotografati: il grattacielo della Regione Piemonte e la Basilica di Superga.
   
   Come si vede dalla fotografia scattata nelle campagne, le proporzioni delle altezze tra Superga, grattacielo Regione Piemonte e orizzonte sono perfette.
   Le distanze sarebbero tali (18 Km. dalla macchina fotografica al palazzo Regione Piemonte e 28 Km. fino a Superga dal punto d'osservazione) da dare luogo a cadute dovute alla sfericità che non si registrano ne' qui sulla pianura padana ne' tantomeno sul mare più sopra, dove ci sono distanze molto più significative.
    Tutto l'argomento solo sfiorato sull'altro articolo, in questo a me sembra risolto, nel senso che gli occhi mi dicono la verità: io vivo su un piano; l'acqua si dispone sempre secondo un piano e non una curva, tanto è vero che, per misurare, livellare qualunque cosa, si usano "strumenti ad acqua" (Bolla d'aria). La sfera ipotizzata dalla scienza creerebbe grandi problemi ad entrambe le cose.

   Devo aprire una parentesi per spiegare cosa la scienza intenda per "modello scientifico della realtà".

   Un modello è una rappresentazione più o meno dettagliata della realtà che rappresenta. L'inclusione o l'esclusione di un certo numero di dettagli nel modello di una data realtà, dipende essenzialmente dall'uso che si deve fare del modello stesso. Per esempio, una carta della Liguria potrebbe servire sia all'automobilista che al navigatore, ma quest'ultimo necessita di dettagli diversi: l'uno necessita delle strade, l'altro ha bisogno delle secche, dei fondali, degli scogli, dei porti, delle boe e così via.
   Dei buoni modelli per le esigenze diverse appena descritte, sono le cartine topografiche stradali e le carte nautiche.
    Ma per gli usi descritti non abbiamo ancora affrontato lo scoglio delle "teorie" scientifiche. Le teorie scientifiche per un oggetto di studio, possono essere diverse e addirittura antitetiche. Arriviamo al punto del contrasto fra la teoria della terra piatta e la teoria eliocentrica del mondo in cui viviamo.
    Le teorie sono composte di modelli che rappresentano una parte più ristretta di quella realtà che vogliono descrivere e spiegare.[1]

   "La scienza consiste essenzialmente in un processo di autocorrezione e autocritica e in una continua tensione verso la perfezione. I modelli scientifici non vengono accettati solo perché appaiono intuitivamente corretti o esteticamente piacevoli, o perché creati da persone prestigiose. Ma lo sono -sempre temporaneamente- in virtù della loro resistenza agli assalti di continue verifiche empiriche. [2]

Capito? Non si dice nel testo citato che l'eliocentrismo, o il "terratondismo", dato che è una prestigiosa ed elegante teoria, raccontata da molti secoli, creduta vera da molte persone, la maggioranza di esse, sia ormai inattaccabile: no, deve resistere "agli assalti di continue verifiche empiriche"!

   "In linea di principio, un modello si potrebbe definire come una serie di funzioni matematiche o di asserzioni strettamente necessarie e senza ambiguità di significato. «Teoria» designa invece una struttura un po' meno rigorosa, costituita da elementi meno precisi e più ambigui di quelli di un modello. In generale, si presume che un modello sia più preciso, meno verboso, meno ambiguo e meno confuso di una teoria.
    [...]l'ambiguità di una teoria non è totalmente deplorevole. Un certo grado di elasticità o di vaghezza rende flessibile una teoria, amplia il suo campo di applicazione e la rende duttile in presenza di dati contradditori.
   [...] Il principale criterio di validità di una teoria è la capacità di resistere alla verifica empirica. Ciò esige non solo che i dati non invalidino la teoria, ma anche che la teoria sia passibile di un'invalidazione. Una teoria costruita in modo tale da non esserlo -nel senso che non può venire adeguatamente verificata- non è degna di attenzione. [3]


   Con la teoria dell'eliocentrismo hanno costruito, per ragioni che possono sapere solo coloro che l'hanno costruita, ma che si possono intuire, una specie di "tautologia" [vedi nota 3] praticamente indistruttibile o quasi. Ora che stanno emergendo dei contestatori della teoria, stanno puntellando la teoria con "presunte" immagini artefatte della nostra terra vista da un punto di osservazione che nessuno di noi potrà mai raggiungere, ossia il "cosiddetto spazio". Non lo hanno fatto nel modo inequivocabile di filmati dalla navicella spaziale che si allontana dalla terra e riporta un filmato di una terra che si allontana e ruota su se' stessa, ma solo con fotografie statiche. Per quanto riguarda le motivazioni dell'"inganno globale", ne ho già parlato in un articolo sulla cultura. Sono quelle di rendere l'uomo comune un animale tra gli animali, in contrasto con l'antica idea cristiana dell'uomo al vertice della creazione. Ma siccome stanno puntellando anche in altri modi, come ad esempio, istituendo un divieto di accesso all'Antartide, che per gli uni sarebbe un continente al fondo della "palla", mentre per gli altri (terrapiattisti), sarebbe un anello di ghiaccio ai cosiddetti confini del mondo conosciuto, oltre il quale potrebbero esistere terre non conosciute all'uomo comune e che assolutamente non si vuole colà ove si puote ciò che si vuole, che l'uomo comune le scopra nemmeno per caso.
    Non credo tornerò da queste pagine a dimostrare che io vedo intorno a me solo terra piatta. Per me è un fatto acquisito, nonostante 64 anni di indottrinamento in senso contrario. Ma ci sono tante cose legate a questo enorme inganno e, se posso, se le mie osservazioni sono in contrasto con le versioni ufficiali, sarà per me come un invito ad un pranzo di nozze, un dovere ineluttabile, confutare e contestare tutto quello che non mi quadra.
   Tutto quello che dobbiamo fare noi per conoscere il nostro mondo è andarcene in giro, a piedi, in auto o in bicicletta come faccio io, senza scordare di portare con noi la nostra consapevolezza.
   Loro cercano in mille modi e con mezzi illimitati di addormentare le nostre coscienze per fare quello che vogliono del mondo e di noi.
    Glielo lasceremo fare?


    [1]Curiosamente, in questo specifico caso, i modelli delle cartine geografiche e nautiche, possono essere dei buoni modelli per entrambe le teorie decisamente in contrasto fra di loro quanto alla descrizione del nostro mondo, per il semplice fatto che chi si serve di quei modelli, non si allontana mai dal suolo, nemmeno un pilota d'aereo, così tanto da notare le differenze fra le teorie antagoniste della terra piatta o terra sferica. L'unica cosa, per i piloti d'aereo, sono le rotte, che potrebbero essere molto diverse se la terra fosse piatta, anziché sferica. Ma di questo si trovano in rete abbastanza esempi ed aneddoti, che non vale la pena ve ne parli io.
    [2]Manuale di psicologia. William D. Dember, James J. Jenkins. Traduzione italiana di Mario Baccianini. Società Editrice Il Mulino, Bologna 1977. Capitolo I, pag. 37. Grassetto mio.
    [3]Ibidem. Pagine 45-46.
    Come esempio di teoria costruita in modo di non essere passibile di verifica, si cita nel testo la teoria psicoanalitica freudiana, in quanto, per quanto riguarda i processi "inconsci", è valido sempre tutto e il contrario di tutto, come "spiegazione" degli stessi. Inoltre, gli psicoanalitici si difendono da questa critica che sfugge alla verifica empirica, con la privacy che deve assolutamente esistere nel rapporto terapeuta-paziente, in quanto una intrusione in questa "privatezza" snaturerebbe la teoria psicoanalitica stessa. È quello che si definisce anche una "tautologia":
    1. Definizione illusoria, che ripropone in termini solo formalmente diversi l'enunciazione di quanto dovrebbe costituire oggetto di spiegazione o di svolgimento.
    2. Nella logica formale classica, proposizione che, volendo definire qualche oggetto o concetto, non faccia altro che ripetere sul predicato quanto è già detto sul soggetto (per es.: civismo è il senso civico).
    Come dire di una teoria che, se se ne accettano gli assiomi e gli assunti, allora tutto è verificato. La geometria euclidea è anche un esempio più sottile di una tautologia: dobbiamo soltanto accettare che esistono i punti senza "superfice" e le linee senza "larghezza", come entità immateriali. Ma la descrizione del nostro mondo non può e non deve essere accettata come una tautologia inattaccabile come la geometria.
   

Articolo n.70: terratondismo.php
Sito: chifelio
Tema: 7 - Scienza
Data: 2018-03-17

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