"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda."
Horacio Verbitzky

Blog di Giovanni Chifelio

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Utilizzo dei social network e altro.
Domenica 25 aprile 2021
In alto sulla testata il link al canale Youtube

     Devo confessare di aver sempre provato pochissima simpatia per i social network,

Il mio nuovo canale YouTube, creato venerdì 16 aprile 2021
Clicca sull'immagine.

anche se risulta essere affascinante la possibilità che essi ci danno di avere visibilità ad un maggior numero di persone, sopratutto adesso che, molti credenti alla narrazione ufficiale, se ne stanno chiusi in casa, paventando i contatti diretti con i loro simili, visto che ci hanno fatto credere che l'altro potrebbe essere l'untore.
     Ammetto che li ho un po' snobbati (i social, non i "credenti", i quali sono anni che tento risvegliare e salvare), considerando che su di essi, per la maggior parte gira un buon 80% di sciocchezze e futilità, mentre mi sono sempre ritenuto piuttosto serioso, un ricercatore di verità, uno che non ha tempo da perdere con le banalità.

     Ammetto anche che mi ha spaventato moltissimo la dipendenza che questi social network danno, nel bene e nel male, come fossero una droga: si finisce per essere sempre lì a guardare se qualcuno ci ha messo dei like, se qualcuno ha risposto ai nostri post, se li ha commentati, rendendo le nostre vite totalmente succube dei dispositivi,

Il mio nuovo account facebook al quale ho dato vita da pochi giorni.

quando magari ci eravamo appena liberati dalla dipendenza dalla televisione, l'arma finale di Bonvi, di cui avevo parlato in un mio vecchio articolo del panificio tanti anni fa, facendo un parallelo con la cosiddetta "macchina del pane", che, dicevo, «sarebbe stata l'arma finale contro i panificatori».
     In realtà, la vera arma finale contro gli alimentaristi ed il settore della ristorazione, turistico alberghiero, è stata proprio questa farsa che ha distrutto quei pochi lavoratori autonomi del settore, che ancora resistevano.

     Ma essendo il momento attuale cruciale per la lotta tra il bene e il male, mi sono deciso di mettere da parte le mie idiosincrasie e usare ogni mezzo possibile per la resistenza al sistema che tenta di schiacciarci tutti. Un compromesso tra come vorrei essere e come mi sto comportando, non per una utilità personale (non ci guadagno nulla e non vi chiedo denaro per quello che vado facendo da anni: lo faccio per amore).

Fig.1 Da "Fotografare numero di febbraio 1989
Il 1992 l'Italia perderà la sovranità, gli italiani l'hanno già
persa da un pezzo...è stata decisa d'autorità, senza che la
gente fosse d'accordo, ed è basata su grossolane falsificazioni dei
Sacri Testi. E questi sono a loro volta basati su grossolane falsificazioni
1) della storia, 2) della biologia, 3) della fisica.
Nell'89, proprio come oggi, tentavano di convincerci, di una pestilenza
inventata, in cui la gente moriva soltanto per le terapie deleterie.
Allora come oggi spiccava il nome di Antony Fauci. Chi ha orecchio per intendere...



     A parte il fatto che continuo a domandarmi perché io e tutti i leoni come me (uso una espressione del mitico e simpaticissimo Andrea Colombini) ce ne siamo accorti di questa emergenza un anno fa, ma anche da molto più tempo, mentre gli altri, e voglio usare in senso benevolo un'altra espressione del grandissimo e colto Andrea Colombini, i covidioti non se ne accorgono ora, dopo un anno di contraddizioni e restrizioni dei nostri diritti e di assenza dei morti per le strade. L'emergenza a cui mi riferisco NON È, OVVIAMENTE IL C O V I D, ma la credenza in esso, unita all'urgenza di porvi fine, per noi, per la nostra economia, per i nostri figli e nipoti, per la democrazia e la libertà.
    Cito a memoria le parole di Andrea:

     «CREDETE VERAMENTE CHE UN GIORNO O L'ALTRO VI DIRANNO: RAGAZZI È FINITA, via le mascherine, il distanziamento, le restrizioni, tutto torna "NORMALE", come prima...?
     Davvero state aspettando che da un giorno all'altro, dopo un anno, vi diranno questo?»

     È una frase con senso identico a quello che vado ripetendo a tutti quelli che incontro, agli "#ANDRÀTUTTOBENE", agli "#SPERIAMO DIPOTERCI INCONTRARE PRESTO", agli #IORESTOACASA, agli #IOMIVACCINO e via dicendo:

    «Loro non smetteranno mai, finché qualcuno ci crede...»

     Ho avuto uno scambio di idee con alcuni "credenti", proprio su Andrea Colombini ed una delle frasi che mi è stata detta mi ha colpito molto e mi ha anche fatto piuttosto incazzare (posso scriver questo verbo senza apparire sprezzante?):

     Andrea Colombini, come tutti gli altri innumerevoli leoni da tastiera, dicono delle cose giustissime, insieme ad altre che condivido meno, ma quello che non condivido per niente è il giudizio sprezzante che danno delle persone che non sono allineate al loro pensiero. Mi piace informarmi e sentire diverse opinioni, ma sempre nel rispetto di tutti i pensieri. Trovo poco democratico, il modo che hanno questi signori di ritenersi i depositari della verità assoluta, che non li rende poi tanto diversi da quelli che criticano.

     Io penso che la violazione della democrazia sia stata fatta dai politici e dalle pecore

Andatevi a leggere la Costituzione anche voi
pecore, perché noi leoni siamo diventati
tali, dopo averla letta già un anno fa.

covidiote che, per la loro paura, impongono comportamenti del tutto illegittimi anche ai "leoni della tastiera" (già in questa espressione vedo invidia e disprezzo, ma sono azioni mentali, che soltanto Dio potrà giudicare!). La democrazia non ha il diritto di entrare nelle nostre teste a valutare i nostri atteggiamenti. Anzi, l'Articolo 21 della nostra Costituzione ci dà il diritto inviolabile di pensarla come ci pare. O no?

     Si dà il caso che queste persone sprezzanti, che si autodefiniscono leoni, abbiano fatto ricerche ed approfondimenti, abbiano fatto una scelta fin da subito e sono impegnati con ogni mezzo, per tentare di salvare il maggior numero di pecore, proprio come ci ha insegnato Gesù e come hanno fatto i partigiani nel '42. Voi piuttosto, mi sembra che temporeggiate, tenendo i piedi in due scarpe, come si dice dalle mie parti, aspettando la fine della guerra per vedere chi vince e per poi dire, quando il paese sarà libero: «Anche io la pensavo allo stesso modo! Non ho mai creduto veramente che si trattasse di una pandemia»

     Mi spiace aver concluso veramente con rabbia, "come sul sentiero di guerra" questo articolo che intendeva soltanto spiegare il motivo per il quale mi servo dei social network. Ma è proprio rabbia quella che provo quando vedo l'idiozia manifesta, dopo un anno di violazione dei diritti dell'Uomo. Una folla di idioti che vede, si fa per dire, un minuscolo virus, mentre non si accorge di una macroscopica dittatura.

     Vivoglio bene a tutti.

     Claudio Giovanni

Articolo n.156: socialnt.php
Sito: chifelio
Tema: 21 - La "cultura" dei social network
Data: 2021-04-25

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