Blog di Giovanni Chifelio

Tratto da: Fondazione Giorgio Gaber

     Vivere non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà


     Nel dubbio mi compro una moto
telaio e manubrio cromato
con tanti pistoni bottoni e accessori più strani
far finta di essere sani
far finta di essere


     Insieme a una donna normale
che riesce anche ad essere fedele
comprando sottane collane e creme per mani
far finta di essere sani
far finta di essere


     Liberi sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha
se è cosciente in me
la misura della mia inutilità


     Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse la lotta di classe i testi gramsciani
far finta di essere sani
far finta di essere


     Un uomo con tanta energia
che va a realizzarsi in India o in Turchia
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani
far finta di esser sani
far finta di essere


     Vanno tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
Vanno anche le cose vanno
vanno migliorano piano piano


     Le fabbriche gli ospedali
le autostrade gli asili comunali
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere e batton le mani
far finta di essere sani
far finta di essere sani
far finta di essere sani

    Io ho questa precisa sensazione, sin da quando questa commedia della paura del contagio è iniziata, che si voglia da me che io reciti un ruolo consono al ruolo di tutti gli altri.
     Ma non ci riesco!
     Non riesco a farmi credere che esista questa malattia pericolosa, per proteggermi dalla quale, devo mettermi una mascherina, i guanti monouso, stare lontano dalla gente più di quanto "normalmente" si stava prima.

    Non riesco a fare come fanno tutti.

    Magari non sono "NORMALE"!

    Ma che significa essere "NORMALE"?

    È questa la domanda fondamentale, che la gente non si pone mai e continua a vivere "normalmente" –e dai!– come se non fosse necessario porsela questa domanda e si possa vivere meglio senza porsela.
    Sono più che sicuro che si viva meglio.
    In fondo, cosa si richiede per vivere in una società civile?
    Di condividere la lingua, la cultura, le regole... ma...questo non significherà, per caso, uniformarsi ad un pensiero collettivo, un pensiero unico?
    In fondo, è facile. Fingiamo di essere buoni e altruisti, di amarci tutti quanti, dal primo all'ultimo; di essere socievoli e gentili con tutti. Qualcuno fa addirittura del volontariato per aiutare gli altri. Di rispettare i diritti del prossimo come vogliamo che si rispettino i nostri.
    Fingiamo di vivere in una società sana, ottimale, dove per ogni nostro problema, la società ha una soluzione. Ci ammaliamo e medici ed ospedali ci curano. Sì, per farlo servono i farmaci, i vaccini, ma le industrie farmaceutiche, certo, lo fanno anche per il profitto, ma fondamentalmente lo fanno per il nostro bene.
     Ci sono le regole, le leggi, che ci difendono da quelli che ci vorrebbero fare del male. Ci sono le forze dell'ordine che vigilano affinché non succeda e poi ci sono i magistrati, gli avvocati, che, in caso qualcuno ci freghi, ci faccia del male ci fanno "giustizia".
    C'è l'informazione: oggi sappiamo in tempo reale, tutto quello che succede nel nostro quartiere e nel mondo. Ci sono i media, i social network. Immediatamente sappiamo tutto quanto in pochissimo tempo.
    C'è la SCIENZA, che studia, che sa, che svela tutti i misteri dell'universo e della Natura (che però, da un po' di tempo ci hanno insegnato a chiamarla "ambiente"). La scienza ha soppiantato la religione, che faceva rima con superstizione, sinonimo di arretratezza culturale, cose da popoli primitivi.
    Esistono le istituzioni, che hanno cura di noi, ci vogliono bene, ci istruiscono fin da piccini, ci vaccinano, ci difendono, ci garantiscono...

     Ma tutto questo non è altro che una gigantesca, mostruosa ipocrisia!

    Credere a tutto questo è follia pura.

    Non siamo buoni. Facciamo finta di esserlo. Non appena entra in gioco l'interesse economico, il nostro denaro, ci scordiamo Immediatamente tutti i nostri più altruistici proponimenti: siamo pronti a fregare chiunque si metta di mezzo tra noi e il nostro denaro, fosse anche un consanguineo stretto. Molti sarebbero pronti, se non ad eliminare fisicamente l'ostacolo, a rovinarlo economicamente. Lo sanno bene avvocati e giudici che vivono e prosperano di questo.
    La nostra non è una società sana, non lo è mai stata. Se non cambiamo noi stessi "dentro", non lo sarà mai. Fa solo finta di esserlo. In un passato nemmeno molto lontano, ci convincevano a dare la vita nostra e dei nostri figli per la Patria, la Libertà. Quale patria se oggi gli stati non esistono più? Nessuno ha mai notato che non parlano più di libertà? Oggi i potenti, i fautori del Nuovo Ordine Mondiale ci allettano solo più con la pace. E tutti i nostri antenati che hanno dato la vita per un concetto che è semplicemente stato soppresso?
    Tutte le guerre, devastazioni, grandi stragi, conquiste e stermini di popoli sono state avallate dalle grandi religioni, usando altre ipocrisie fasulle, come quella della chiesa cattolica, che disquisiva sulla questione se i cosiddetti "selvaggi", come presuntuosamente venivano chiamati i popoli altri di Africa, Americhe, avessero o meno un'anima come noi. Giusto per tacitare le coscienze di fronte all'abominio dello sterminio.