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Si può dare una sveglia Spirituale?
Venerdì 15 maggio 2020
"Una tristezza ed uno scoramento cosmico gravano su di me come un macigno. All'inizio ero sereno,
nonostante le misure drastiche intraprese da questo fantoccio di governo, perché qui dove mi trovo
attualmente mi sentivo
a casa e, in qualche modo, avevo speranza che si potesse tornare alla normalità.
Ma è ormai chiaro che
non si farà retromarcia sul calpestamento della Costituzione, dei diritti umani inviolabili e si
proseguirà a massacrare tutto: economia, famiglie, individui e, sopratutto bambini.
Sono deluso da tutto e da tutti. Qui dovrebbero intervenire dei seri giuristi, ma non lo fanno.
Dovrebbero intervenire i medici onesti, ma non lo fanno. Dovremmo intervenire tutti quanti, ma siamo
disorganizzati. Siamo dei coglioni e ci meritiamo tutto quanto sta succedendo e non mi riferisco
alla malattia ma alla perdita di tutti i diritti fondamentali.
All'interno delle nostre stesse famiglie
si annida il sospetto verso l'untore. Untore di cosa? Di una malattia che muta in continuazione,
come gli anni scorsi, contro la quale non vi può essere che un rimedio: avere un sistema immunitario
forte e sano. Ma la dabbenaggine, giuridica e medico scientifica, ha portato le persone a diffidare
dal pensiero diverso dal pensiero unico. Non credo che serva più lottare, quando genitori di figli
in tenera età hanno rinunciato per paura, a lottare contro l'imposizione di inutili
vaccini su neonati,
il cui sistema immunitario ancora non è in grado di elaborare informazioni complesse e deleterie come
sono i vaccini che vengono loro coercitivamente somministrati.
Genitori che non hanno il coraggio di difendere la loro prole: nemmeno tra gli animali più infimi
non esiste specie che non immoli la propria vita adulta per difendere la prole!
Ha vinto la criminalità dei governanti, dei media complici, dei sudditi instupiditi dalla propaganda.
Non credo che valga più la pena per un vecchio nonno di continuare a far girare sui social video e
scritti controtendenza a fronte di una gioventù così istupidita dai media e dai dispositivi.
Non mandatemi più nulla.
Passo e chiudo per sempre."
C'è stato
un tempo, all'inizio di questa follia collettiva, in cui mi sono dato da fare, come
si usa dire, per divulgare un pensiero "alternativo" a quello "dominante"
dei media mainstream, vale a dire al pensiero unico che solo, oggi può
garantire la "salute mentale", risparmiandoci il TSO, come abbiamo visto che
può succedere a chiunque di incapparvi, pur essendo in buona salute oggettiva.
Ma molto presto sono dovuto rendermi conto dell'inutilità
di questo mio indaffaramento, non soltanto sul presente sito, ma anche, sopratutto, con i social,
mandando links a tutti i miei contatti.
Uno dei miei ultimi messaggi era, appunto, un accorato appello
alla difesa della libertà di pensiero, al quale mi sono sentito rispondere che
la nostra Costituzione tutela anche i diritti delle minoranze.
Forse qualcuno si è perso per strada tutte le violazioni alla nostra Costituzione,
che dovrebbe essere Sacra, che sono state perpetrate, per tenere in piedi questa follia
collettiva del raffreddore che uccide.
Il cartone rende bene l'idea di chi è in preda all'entusiasmo ed alla
passione di fare o dire qualcosa di utile e, in una sola battuta del tuo interlocutore,
entusiasmo e passione
muoiono, facendoti cadere la mascella sul pavimento dallo stupore che niente sia utile
in questo "metterci l'anima".
Preso da sconforto per l'inutilà del mio lavoro, ho lanciato ai miei contatti
sui social, il messaggio che vedete nella colonna di sinistra, sotto il video
dell'intervento di Sara Cunial, col quale non c'entra nulla.
Dopo di che, ho disinstallato l'applicazione WhatsApp
e buonanotte! Il televisore lo avevo già spento da tanto
tempo. Mi ero reso conto dell'inutilità dell'ascoltare i media, durante
un pranzo estivo di una giornata festiva. Erano gli anni novanta. Mentre a bordo del Britannia
si svendevano i gioielli d'Italia, noi compresi, per pochi spiccioli, il TG faceva un servizio
di più di dieci minuti sui cani della Regina Elisabetta...
Mentono sempre, ma si mente anche tacendo e parlando di frivolezze. Si mente facendo la
scelta di cosa mostrare, scegliendo una parola al posto di un sinonimo.
Mi rendo conto che il mio pensiero pecca un tantino di presunzione.
Pensavo che cercare e leggere notizie alternative, potesse aiutarmi a "risvegliare"
la gente che ancora dorme, in preda alla paura di morire fomentata a piene mani, dai governanti e dai
media allineati. Ma risvegliarla da quale sonno? Da un sonno di quale tipo?
Se si trattasse di un sonno intellettivo, forse ci sarebbe speranza
di farlo in questo modo, ma il risveglio Spirituale...
Mi viene in aiuto un librettino consunto dalle muffe e dalle tante letture che ne ho fatto in
tempi e momenti diversi: il Siddharta di Hermann Hesse. Un libro che ogni tanto ammicca,
dicendo «Rileggimi!», chissà perché?
«[...]Vedi Govinda, questo è uno dei miei
pensieri, di quelli che ho trovato io: la saggezza non è comunicabile. La saggezza che
un dotto tenta di comunicare ad altri, ha sempre un suono di pazzia».[1]
Non mi si fraintenda: non mi ritengo ne' saggio
ne' dotto. Semplicemente mi identifico con l'aspetto che caratterizza Siddharta,
che ha fondamentalmente due facce che sottoscrivo come motore della mia stessa vita: essere Colui che
cerca e che rifugge le dottrine. C'è stato un tempo in cui
veneravo la parola, la scrittura, i libri, ma ora, avanti con l'età, comincio a dubitare
di questa mia fede. La parola divide, classifica, diversifica, mentre Siddharta cerca
l'unità del Tutto. L'unità appartiene ad un mondo prelinguistico a cui
sanno accedere solo i bambini molto piccoli, che non hanno ancora imparato a parlare, a dare un nome
a tutte le cose, ma sanno molto bene quello che noi abbiamo dimenticato: chi sono, da dove vengono e
dove stanno andando. Sanno la vita, la vita sa che vuole vivere e che questo vivere la
porterà a
morire, la morte del corpo certo, perché la vita non muore mai. Io che ho sempre difeso a spada tratta la mia cultura, quella del mio
nonno bracciante senza terra, di mio padre operaio formatore in fonderia, la mia terra con una
lingua precisa, che non era quella insegnata a scuola, anche se tutte le maestre la conoscevano,
vi sto dicendo il contrario di quello che ho sempre detto, perché ho appena finito di
ri-leggere Siddharta ed in questo momento la penso davvero così, ma ieri non
la pensavo in questo modo e, probabilmente, nemmeno domani la penserò allo stesso modo.
Mi sembra già di vedere un mio eventuale lettore allibito,
con la mascella caduta a terra, come quella del Genio di Aladdin della figura più sopra.
Ancora una volta ci viene in aiuto Siddharta:
«[...]Ho trovato un pensiero, Govinda
che tu riterrai di nuovo uno scherzo o una sciocchezza, ma che è il migliore di tutti
i miei pensieri. Ed è questo: d'ogni verità anche il contrario è
vero! In altri termini: una verità si lascia enunciare e tradurre in parole soltanto quando
è unilaterale. E unilaterale è tutto ciò che può essere concepito
in pensieri ed espresso in parole, tutto unilaterale, tutto dimidiato, tutto privo di
totalità, di sfericità, di unicità. Quando il sublime Gotama nel suo
insegnamento parlava del mondo, era costretto a dividerlo in samsara e nirvana, in
illusione e verità, sofferenza e liberazione. Non si può far diversamente, non
c'è altra via per chi vuole insegnare. Ma il mondo in se', ciò che
esiste intorno a noi e in noi, non è unilaterale. Mai un uomo, o un atto è
tutto samsara o nirvana, mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore.
Sembra così, perché noi siamo soggetti alla illusione che il tempo sia qualche cosa
di reale. Il tempo non è reale, Govinda; questo io l'ho appreso ripetutamente, in
più di una occasione. E se il tempo non è reale, allora anche la discontinuità
che sembra esservi tra il mondo e l'eternità, tra il male e il bene, è
una illusione».[2]
Non so se Siddharta vi ha reso l'idea.
Personalmente, questa paginetta mi ha letteralmente illuminato.
Sarà perché ogni giorno ho la fortuna di trovarmi
in mezzo alla Natura, camminando a volte per boschi fitti, in questa valle del Po,
alla ricerca di un sentiero che
via, via si è sempre più ridotto fino a perdersi nel nulla, dove la vita è
ovunque, anche se tutto sembra ostile ad essa: le foglie degli alberi lasciano filtrare pochissima
luce, nelle giornate nuvolose, ma ovunque ci sono forme di vita. Si vedono le tracce del loro
passaggio, quando non si fanno vedere essi stessi. Là dove gli umani hanno abbandonato da tempo
le antiche baite di pietra, raggiunte ormai soltanto con sentieri incerti, spesso ingombri di
vegetazione che rende difficoltoso il passaggio, ovunque la vita trionfa e si rinnova ogni anno,
ogni stagione. L'altro giorno mi è capitato di assistere alla meravigliosa danza di
accoppiamento di due bisce, che si trovavano proprio sul sentiero dove stavo passando.
Lì per lì, siccome non potevo passare altrove, ho battuto i piedi per terra, per farle
fuggire, ma non mi hanno sentito. Poi, affascinato, avrei voluto filmare la scena, tanto mi sembrava
bella, una specie di danza Sacra della Vita che vuole vivere. Mi sono sfilato lo zaino per recuperare
il cellulare ed in quello si sona accorti di me e sono fuggite. Forse, anche nel mondo Spirituale,
al quale appartengono tutti gli Esseri viventi, esigono il rispetto della privacy.
Il bello della scena, se riesco a renderlo a parole, è che mentre rotolavano intrecciati,
le loro teste si avvicinavano delicatamente, come per baciarsi. Avevo già visto questa scena,
mentre passavo sulla ciclabile del Sangone. Lo dice uno che ha un po' orrore dei serpenti:
erano meravigliosamente belli in quel momento loro intimo.
Questo mi ha fatto riflettere molto sulla vita che vuole vivere,
che non si ferma davanti a nulla e mi viene da domandarmi il motivo per il quale ci abbiano
convinti che non sopravviveremo ad un raffreddore, che abbiamo bisogno di farmaci per tutto.
Per la pressione, per lo stato infiammatorio, per il diabete; abbiamo bisogno di vaccini per ogni
cosa. Ma come fanno le altre specie a sopravvivere, senza somministrare alla loro prole una
dozzina di inutili vaccini?
Mi fanno un poco pena coloro che sono convinti di vaccinarsi e vaccinare i loro figli,
andare in giro con guanti e mascherine, ossessionati da disinfettanti per tendere ad una
sterilità utopistica e controproducente,
ma, pensando alle parole di Siddharta, penso che non sono totalmente "cattivi"
i Bill Gates che vogliono ridurre la popolazione mondiale con i vaccini, i "professionisti
dell'informazione" che li spalleggiano come fanno i politici, i banchieri che vogliono
instaurare il NWO, con tutti i loro lacchè massoni.
Faccio un po' più fatica a trovare il lato buono di coloro che fanno cerimonie
"di magia nera", nelle quali vengono stuprati e uccisi dei bambini. Anzi,
questa gente non ha un lato buono!
Questa situazione è stata creata ad arte, da tutta questa gente sunnominata, ma sono
sicuro che si ritorcerà loro contro: la situazione sì che ha un aspetto positivo
che consisterà in una evoluzione Spirituale dell'Umanità.
Non credo all'evoluzione biologica, anche se, in parte, essa potrebbe essere frutto di
una evoluzione Spirituale, della quale sono fermamente convinto.
Forse, facevo di più per la Causa, quando non scrivevo di queste cose, ma lavoravo
di notte, come ho fatto per tutta la vita, trasmettendo pensieri positivi a quelli
che dormivano mentre lavoravo. Purtroppo però, non sempre avevo pensieri positivi.
Questa gente che complotta alle spalle dell'Umanità, considerandoci bestiame,
ci tiene in un perenne, preoccupante stato di necessità che rende difficile coltivare
pensieri solo positivi. Dobbiamo fare molta attenzione a quello che pensiamo, affinché
esso sia moralmente e spiritualmente Santo, perché il pensiero crea la Realtà. Purtroppo non posso dirvi chi sono coloro che ci considerano
"bestiame" di loro proprietà, loro schiavi, ma sono sicuro che ci arriverete
da soli, prima o dopo.
Credo che la Verità su molte cose stia per venire a galla.
Grazie a tutti! Chiedo scusa a tutti quelli che hanno ricevuto il
mio "passo e chiudo", ma, in quel momento era quello che sentivo.
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Ricordo brevemente le regole base di qualsiasi blog: Niente insulti e volgarità (verranno cancellati commenti di questo tipo!).
Scrivere è esternare il proprio pensiero agli altri, al di là del tempo e dello spazio che ci separano.
Il pensiero non è un prodotto finito, ma un processo in divenire, sempre incompiuto e perfettibile.
Scrivere è un contributo a migliorare questo nostro Mondo.
Pensare un mondo migliore è un atto d'amore verso gli altri.
Pensare in tanti un mondo migliore è già un 50% della sua realizzazione.
Giovanni
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