"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda."
Horacio Verbitzky

Blog di Giovanni Chifelio

La proprietà letteraria degli scritti riportati in questo sito è di Claudio Chicco, Via Roma, 30 PAESANA (CN), il quale ne permette la la citazione di brani, citando fonte ed autore e NON ne permette il SUNTO, se non in una versione concordata con l'autore. Per questo fine usare l'apposito form " contatti". Gli articoli pubblicati nel sito possono essere non attendibili. Non mi assumo alcuna responsabilità per contenuto degli articoli di altri autori. La responsabilità dei testi e del loro contenuto è unicamente dei rispettivi autori. Eventuali commenti postati sono a responsabilità di chi li ha postati.
Questo sito NON viene aggiornato con regolarità periodica, per cui NON può essere considerato una testata giornalistica di informazione. Quello che viene espresso dall'autore è libera opinione dello stesso autore, garantita come diritto dall'Art.21 della Costituzione Italiana.

Benvenuti nella pagina "La mia viëtta" di Giovanni Chifelio
Mercol 26 magg 2010
La mia viëtta.[2]

   Mi i l'hai 'l maleur dë stè 'n t'na viëtta ëndova a i crëss, tra pere, tera e toc ëd mon, queiche fij d'erba. D'istà la malva a ven su auta zora aij gira-sol, ij "pero-pero" e a la tirassa. Coma maleur? A l'è 'n boneur ch'a i sia ëncora 'd post vert, nen coatà 'd ciman o 'd godron!
   Anche mi la pensava parej 'n prëncipe, ma peui...I l'avia fin-a pensà 'd semneije queicos d'util. Diso nen le tomatiche o la sicoria, ma, për esempi, i l'avia butà 'l ràfano, ch'a 'm serv për fè 'l bagnet për ël boì; pensava 'd co 'd buteije 'l rosmarin e la sarvia. A l'ombra d'la muraia i l'avìa campà la mofa vansà da fè 'l presepio; costa a l'avìa 'n mes ëd frole sarvaije, dij bosc, cole cite tan bon-e.
   Ij me vësin a l'han butà 'd garofu e 'd narsis.
   Për le fior, pasiensa, ma le frole, ël rafano, la sarvia e 'l rosmarin, chi s'ën cala 'd mange-je, dal moment che mia viëtta a l'è 'l pissor ëd mesi ij can ëd Non, e nen mac dij can!
   Mi i l'hai fin-a sercà 'd dijlo a ij padron dij can, ch'a l'era nen bel fe-je pissè 'd nans a ij uss 'd ij'auti, ma 'l dì après a j'ero torna lì.
   Mi cò a më piaseria piè-me 'n can, ma veui nen stè 'n mes a l'odor dël piss e d'la merda dij can; i l'auria nen ël temp ëd portelo 'n ponta a Via Scalenghe e veui nen portelo a pissè 'd nans a cà dij'auti, alora i stago sensa.
   Ij padron dij can a son coma coi ch'a fumo: a s'indigno che ij'auti a veulo nen fumè cò lor!
   Da quande l'ONU a l'ha tirà fora "ël papè dij drit 'd le bestie", disand-ne con lon che noiauti, la maraja, soma 'd bestie co noi, coi ch'a l'han ën tecà 'd can o 'd gat a së sento "ecologisti". Ti va-je dì queicos e i dvente un contra l'"ambiente", coma a ciamo ora 'l mond. It të l'has capì coma ch'a të giro la frità? Ma 'n tël mond, ën tl'"ambiente", a i'è co nen l'om? E 'l rispet dël mond a passa nen, prima 'd tut travers ël rispet ëd l'om, ëd nost vësin, prima che d'le bestie?
   Mi i më figuro 'd contei-la a Parin, ch'a l'è ëndass-ne 'n tël '65, sensa mai avèi vist la television, ch'a ij'è 'd gent ch'a tèn ij can ën t'ën'alogg e a ij porto fora për pissè.
      «Ma cosa a së na fan dij can s'a l'han nen ëd vache o 'd feje da portè 'n pastura?»
   Diso 'd co ch'a i vnirio ij cavei drit (e anche soi bei barbis) a pensè a la spussa d'un can ën tecà, ca possa sporchè e via fort.
   Për tajè curt, sicome i l'avia sentù dì, che a Non a veulio scrive ij nom ëd le strà 'n piemonteis, mi i l'hai ëncaminà a ciamè mia viëtta, viëtta C.Pissacan (o viëtta dij malcreà).
   Për chi a saveisa nen ëndova a l'è, a l'è tra l'87 e 'l 91 ëd Via Roma. Magara a i ven a tài për portè co so can.
   A coi ch'a coro 'n t'le gare organisà a Non, ën bici o a pè, a fa nen damanca 'd moste-je ëndova a l'è mia viëtta: a lo san già. Midesim për coi dij "mercatini".
   Quande mi i era giovo, ën tij pais coma Non a ij'ero ij "Vespasian". Peui i l'oma ënventà 'l "decoro", e ij vespasian i l'oma gava-je tuti. Ma coi ch'a l'avio buta-je, a ij'ero pa foi. A savio che së dësno, la gusaja a pissa a rabel. A son mac d'om ch'a lo fan, ma ch'a porto ij can ën mia viëtta son pitost ëd fomne.


La mia viuzza[2].
   Mercoledì 26 maggio 2010

   Io ho la sfortuna di abitare in una viuzza nella quale, tra pietre, terra e pezzi di mattone, spunta qualche filo d'erba. In estate la malva spicca alta su tarassaco, gramigna ed erba gatta. Come sfortuna? È una fortuna che ci siano ancora aree verdi non ricoperte di cemento o bitume!
   Anch'io la pensavo così all'inizio, ma poi...Avevo anche pensato di seminarci qualcosa di utile. Non dico pomodori od insalata, ma, per esempio, avevo messo del rafano, che mi serve per la salsa per il lesso di carne o di pesce; pensavo di metterci rosmarino e salvia. All'ombra del muro avevo gettato gli avanzi del muschio usato per il presepe; questo aveva nel mezzo piante di fragoline selvatiche dei boschi, piccole e gustose.
   I miei vicini avevano messo garofani e narcisi. Per i fiori pazienza, ma fragole, rafano, salvia e rosmarino, chi osa mangiarli, dal momento che la mia viuzza è la toilette di mezzi i cani di None e non solo.
   Ho anche cercato di dirlo ai proprietari dei cani che non era bello portarli a farla davanti al mio uscio, ma il giorno dopo erano nuovamente lì.
   Piacerebbe anche a me avere un cane, ma siccome non avrei il tempo di portarlo nei prati alla fine di Via Scalenghe, e non voglio portarli davanti casa d'altri, sto senza.
   I padroni dei cani sono come i fumatori: si indignano che gli altri non vogliano fumare con loro!
   Da quando L'ONU ha pubblicato "la carta dei diritti degli animali", dicendoci con questo atto che noi, il popolo, siamo animali anche noi come tutti gli altri, quelli che hanno un animale in casa si sentono "ecologisti". Se vai a dire loro qualcosa contro ai loro animali diventi automaticamente "contro" l'ambiente, come adesso chiamano il mondo. Capito come rivoltano la frittata? Ma nell'ambiente non c'è anche l'uomo, il cui rispetto dovrebbe venire prima del rispetto per gli animali?
   Mi raffiguro di raccontare a mio nonno, il quale se ne andò nel '65, senza aver mai visto la televisione, che c'è gente che tiene dei cani in un condominio e li porta fuori per pisciare.
      «Ma cosa se ne fanno dei cani se non hanno mucche o pecore da portare al pascolo?»
   Sicuramente gli si rizzerebbero i capelli ed anche i suoi bei baffi al pensiero della puzza di cane in casa, che possa sporcare eccetera.
   Per farla breve, siccome avevo inteso che a None volessero scrivere i nomi delle strade con targhe bilingue, ho chiamato la mia stradina, "Vicolo C.Pissacan (o vicolo dei maleducati)".
   Per chi non lo sapesse, il mio vicolo è tra il n.87 e il 91 di Via Roma. Può darsi gli torni utile per portarci anche il suo cane.
   Per i partecipanti alle manifestazioni sportive (corse) organizzate a None, non è necessario dirglielo: lo sanno già. Come anche quelli dei mercatini.
   Quando ero giovane, nei paesi come None c'erano i Vespasiani. Poi abbiamo scoperto il "decoro" e i Vespasiani li abbiamo tolti tutti. Ma coloro che li avevano messi non erano stupidi. Sapevano che in mancanza di questi, la gente la fa dove capita. Sono soltanto i maschi che lo fanno, ma che portano i cani nel mio vicolo sono piuttosto femmine.


Articolo n.19: lavietta.php
Sito: chifelio
Tema: 19 - Scritti, racconti, libri
Data: 2010-05-26

_______________________________

Commenta questo articolo.


       Dopo aver premuto "INVIO", verrai reindirizzato ad una pagina nella quale devi postare le lettere delle immagini che appaiono, per dimostrare di non essere un robot.
       Se tutto va a buon fine, verrai nuovamente reindirizzato alla pagina che hai commentato, con in fondo, dopo questo "form", il tuo nuovo commento.

<--Inserisci Commento

Scegli Nome utente (Obbligatorio *)

Cognome
(Se vuoi apparire te stesso!)

Indirizzo email (Obbligatorio * - Tranquillo! NON verrà pubblicato, ne' venduto a scopi commerciali pubblicitari.
La mail la devi mettere in ogni altro blog! Questo sito NON UTILIZZA cookie)

       Tengo molto ad avere commenti e riscontri, anche, soprattutto, da chi non concorda con quanto scrivo.
   Il fatto di dover inserire la mail non ti spaventi: NON SARAI PERSEGUITATO DA NESSUNA "MAILING LIST", ne' tantomeno, la tua mail sarà venduta a scopo commerciale ne' pubblicata.
       Ricordo brevemente le regole base di qualsiasi blog:
       Niente insulti e volgarità (verranno cancellati commenti di questo tipo!).