"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda."
Horacio Verbitzky

Blog di Giovanni Chifelio

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Tutto si "evolve".
Domenica 23 settembre 2018

    Da quando Charles Darwin pubblicò, nel 1859 L'Origine delle Specie, pare sia di moda che, in natura nella storia e nelle società tutto si evolva. Anche la "Scienza", che è parte della più ampia categoria della "cultura" umana, universalmente accettata, pare segua questo andamento.
    Almeno così ci viene insegnato nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola materna all'università. L'idea che si fa largo fra le righe di quanto ci viene insegnato, quasi che qualcuno voglia fare in modo che essa attecchisca bene nelle nostre menti, in modo piuttosto vago ed implicito più di quanto non sia realmente dimostrato, che tutto succede casualmente e non, per una esplicita progettazione.

Fig. 1 Un ulteriore sviluppo della comprensione del fenomeno evolutivo umano.

    E, ovviamente, il nuovo risulta migliore del vecchio, che è desueto, superato, obsoleto.
    Questa è l'idea implicita davvero pericolosa, che accompagna quella dell'evoluzione, parola che già in se' denota un criterio "valutativo" (=dal peggio verso il meglio). Non a caso fu coniata la parola "involuzione", proprio per descrivere quei fenomeni che portavano, invece, dal meglio al peggio!
    Proprio come insegnano i biologi darwinisti, il Caso produce dei cambiamenti minimi nei geni dei singoli individui, piccoli "errori" di trascrizione dei geni stessi. Questi cambiamenti vengono ad essere sottoposti a verifica, "valutati", sotto la spinta della "pressione ambientale". Se questi cambiamenti risultano "utili" alla sopravvivenza dell'individuo e questi riesce a riprodursi, questi cambiamenti vengono trasmessi sessualmente alla prole. Sarebbe in questo modo che si sono create le specie viventi, da un antenato comune. Ma tutto questo rimane ancora in attesa di essere dimostrato.
    Questo in biologia. Ma l'idea è talmente affascinante, da poter essere applicata a qualunque cosa del nostro mondo reale, dalla storia alla scienza, a tutta la cultura umana in generale.
    "L'idea della vita come lotta continua per l'esistenza, che tanto Darwin quanto Marx attinsero dall'economista Thomas Malthus, fu promossa vigorosamente nell'Ottocento dal darwinismo sociale[...].[1]
    Vorrei fare una piccola pausa per sdrammatizzare l'argomento con una aneddoto, un "divertissment", che spiegherebbe in modo giocoso e fantastico, come -ma sarebbe più corretto dire "come vorrebbero farci credere che"- la cultura si evolva, visto che voglio occuparmi prevalentemente di questo su queste pagine del mio sito web.

On the Derivation of Ulysses from Don Quixote
    I imagine this story being told to me by Jorge Luis Borges one evening in a Buenos Aires cafe.
    His voice dry and infinitely ironic, the aging, nearly blind literary master observes that "the Ulysses," mistakenly attributed to the Irishman James Joyce, is in fact derived from "the Quixote."
    I raise my eyebrows.
    Borges pauses to sip discreetly at the bitter coffee our waiter has placed in front of him, guiding his hands to the saucer.
    "The details of the remarkable series of events in question may be found at the University of Leiden," he says. "They were conveyed to me by the Freemason Alejandro Ferri in Montevideo."
    Borges wipes his thin lips with a linen handkerchief that he has withdrawn from his breast pocket.
    "As you know," he continues, "the original handwritten text of the Quixote was given to an order of French Cistercians in the autumn of 1576."
    I hold up my hand to signify to our waiter that no further service is needed.
    "Curiously enough, for none of the brothers could read Spanish, the Order was charged by the Papal Nuncio, Hoyo dos Monterrey (a man of great refinement and implacable will), with the responsibility for copying the Quixote, the printing press having then gained no currency in the wilderness of what is now known as the department of Auvergne. Unable to speak or read Spanish, a language they not unreasonably detested, the brothers copied the Quixote over and over again, re-creating the text but, of course, compromising it as well, and so inadvertently discovering the true nature of authorship. Thus they created Fernando Lor's Los Hombres d'Estado in 1585 by means of a singular series of copying errors, and then in 1654 Juan Luis Samorza's remarkable epistolary novel Por Favor by the same means, and then in 1685, the errors having accumulated sufficiently to change Spanish into French, Moliere's Le Bourgeois Gentilhomme, their copying continuous and indefatigable, the work handed down from generation to generation as a sacred but secret trust, so that in time the brothers of the monastery, known only to members of the Bourbon house and, rumor has it, the Englishman and psychic Conan Doyle, copied into creation Stendhal's The Red and the Black and Flaubert's Madame Bovary, and then as a result of a particularly significant series of errors, in which French changed into Russian, Tolstoy's The Death of Ivan Ilyich and Anna Karenina. Late in the last decade of the 19th century there suddenly emerged, in English, Oscar Wilde's The Importance of Being Earnest, and then the brothers, their numbers reduced by an infectious disease of mysterious origin, finally copied the Ulysses into creation in 1902, the manuscript lying neglected for almost thirteen years and then mysteriously making its way to Paris in 1915, just months before the British attack on the Somme, a circumstance whose significance remains to be determined."
    I sit there, amazed at what Borges has recounted. "Is it your understanding, then," I ask, "that every novel in the West was created in this way?"
    "Of course," replies Borges imperturbably. Then he adds: "Although every novel is derived directly from another novel, there is really only one novel, the Quixote." [2]

L'evoluzionismo biologico non ha lasciato in me una grande coscienza del fenomeno, se non il ricordo di qualche maestrina che spiegava come la giraffa si fosse trovata con il collo lungo per poter brucare le foglie di acacia sui rami più alti[3].
    Il ragionamento non faceva una grinza, per il fanciulletto che ero, che eravamo: dire ingenui per dei ragazzini di provincia, senza ancora la TV, con soltanto le fonti del pensiero nella scuola e nei preti, sarebbe ancora troppo poco.
   Ma tralasciamo per un attimo l'evoluzione biologica, che ci servirà appunto solo come traccia, parallelo, per l'argomento che mi preme: la cultura.
    Della storia sono rimasti impressi aneddoti ai quali veniva data una certa enfasi -penso alla vicenda del Pietro Micca, data la mia collocazione geografica. Penso al "noi suoneremo le nostre campane" e piacevolezze simili-, avvenimenti peraltro privi di una vera importanza se, come apprendisti storici, avessimo voluto andare alla ricerca della VERITÀ, che dovrebbe essere quello che conta davvero, in qualsiasi disciplina si voglia mettere il naso.
    Possibile, per esempio, che l'immane carneficina della prima guerra mondiale -circa 10 milioni di morti! per non parlare della seconda guerra mondiale- possa essere stata causata da un pazzo isolato che sparò all'Arciduca d'Austria? [4]
    Se prendiamo in esame, per esempio, la storia, vedremo come le cose si complichino un pochino rispetto alla semplice idea del caso all'opera per produrre eventi.
    In storia, ci insegnano a scuola, il fatto "A" ha come conseguenza il fatto "B", il quale ha come conseguenza il fatto "C". Si intravede qui un meccanismo che potrebbe, alla lunga, essere "imparato": se si sa valutare in anticipo che cosa seguirà al fatto "A", allora si potrebbe pensare a...
    Sì lo so, sono "maligno", per natura ed esperienza, ma, pensando male, ci si potrebbe anche sbagliare, ma il più delle volte ci si prende.
    Ma c'è di più da considerare. Tenendo sempre bene in mente il parallelo tra l'evoluzione biologica e l'evoluzione della nostra cultura, che cosa corrisponde, nell'universo culturale, alla spinta della "pressione ambientale" che agisce in natura per dire la parola finale, il giudizio, su determinati cambiamenti intervenuti?
    La lotta per la sopravvivenza nell'ambiente sociale non corrisponde più all'antica lotta biologica per la soppravvivenza in natura, contro le fiere e per il procacciamento, sempre nella natura, del cibo. Il cibo si trova nei negozi e le fiere -lupi a parte, che l'idiozia "pseudo-ingenuo-ambientalista" ha reintrodotto nei boschi, dopo che l'umanità ha faticato millenni per liberarsene- non costituiscono più un reale pericolo.
   Se ci si riflette bene, visto che la lotta si combatte ora non per il cibo e non direttamente contro la natura, vedremo che la lotta si è spostata sul piano sociale, l'uomo contro l'uomo per accaparrarsi non già il cibo direttamente, ma i mezzi per acquistarlo: il denaro.
   La risposta al quesito precedente diventa conseguentemente semplice e ineludibile:
    IL SISTEMA ECONOMICO DETERMINA LA SELEZIONE "CULTURALE".


    Quando lascio un poco di spazio tra un paragrafo e l'altro, lo faccio per suggerire una pausa di riflessione sull'ultima frase.
   Ci rendiamo conto delle implicazioni di questa affermazione?
   Questo significa che qualsiasi idea nuova, o antica e risorta, viene valutata non già per il suo valore intrinseco, ma solo e soltanto per il suo modo di porsi rispetto al modello economico vigente. Detto con parole diverse, qualsiasi cosa che permetta al modello economico di continuare ad esistere, viene accettata, mentre, al contrario, viene rigettato come spazzatura, qualsiasi cosa, anche estremamente valida per l'umanità, che metta il modello economico vigente in discussione.
    Tutto si "evolve", a tutto è permesso di "evolversi", meno che al sistema economico occidentale, vale a dire, il sistema economico liberal capitalistico basato sul denaro, il principio dell'autorità costituita, e la predazione indiscriminata della natura, il nostro ambiente.
    Tra parentesi, nessun animale è tanto stupido da distruggere l'ambiente in cui vive, uccidere e dominare i propri simili.
   Riusciamo a farci una idea di quanto deleterio sia questo comportamento se lo trasportiamo nella scienza?
   In medicina, per esempio, qualsiasi cosa renda l'umanità in salute, senza profitto economico per qualcuno, viene accantonato.
   In tecnologia, qualsiasi invenzione possa far fruire energia gratuita per tutti, anche se valido e ecologico, viene occultato. Ne hanno fatto le spese Nikola Tesla[5], Marco Todeschini[6] e una schiera infinita di uomini geniali del passato o viventi. Togliamoci dalla testa di inventare qualcosa che ci liberi dalla dipendenza energetica dai combustibili fossili e che sia ecologicamente valida.



Nikola Tesla a 34 anni (1890 circa), fotografia di Napoleon Sarony - Eco di Bergamo su Marco Todeschini.

   Per concludere occorre dire chi o che cosa DECIDE l'andamento dell'evoluzione culturale.
   Stando così le cose, non il popolo, non io, non voi che mi leggete, possiamo indirizzare la cultura dove ci pare e piace. Non i politici, non gli scienziati, visto che i dissidenti al paradigma vigente vengono, in qualche modo, tacitati, ridicolizzati, radiati dai rispettivi albi, quando non addirittura uccisi. Esiste tutto un apparato, le cui briglie sono fisicamente nelle mani delle istituzioni massoniche, che eseguono le direttive del VERO POTERE, che è, l'ho detto innumerevoli volte, l'elite della grande finanza internazionale.
    "Complottista! Conspiracy theorist!"
    L'accusa che viene rivolta a chi, come me, dice queste cose, è sempre questa. I loro metodi sono sempre gli stessi...tacitare, distrarre, ridicolizzare. Sembrerebbe impossibile: noi siamo esseri ragionevoli, pensanti, non possono ingannarci. In fondo loro sono pochi e noi siamo tanti.
   Eppure le cose stanno proprio così.
   Chiunque abbia qualche minima nozione di psicologia sa che il controllo mentale delle persone è una cosa fattibile, largamente ed approfonditamente studiata per poi metterla in pratica. Avviene ogni giorno nel mondo, sia a livello globale ad opera dei media, sia tra le persone comuni, nelle coppie, nei piccoli gruppi, le famiglie, le comunità. Le donne sono picchiate, brutalizzate dai compagni e loro non li denunciano perché il compagno ha, in qualche modo, il controllo mentale della donna.
    Qualsiasi idea anche la più inaccettabile, aberrante e depravata, può essere resa accettabile alla popolazione. [7] Per esempio, prima si sono fatte strada le deviazioni sessuali, per renderle "normali". E fino a qui, non ci sarebbe nulla da eccepire, se non che, come insegna il Tao, andare contro natura è molto pericoloso. Poi, piano piano stanno portandoci ad accettare quelle cose che prima erano crimini punibili dal codice penale, come la pedofilia, dove le vittime non possono essere in grado di difendersi, spacciandola per una delle forme dell'espressione della sessualità. Un altro esempio sarebbe la tendenza a farci accettare l'eutanasia, per una fase iniziale, solo in quei casi in cui la vita della persona è tale da poter essere considerata non accettabile. Mi riferisco a casi gravi di tetraplegia, malattie altamente e progressivamente invalidanti, eccetera. All'inizio sono le persone interessate a decidere della loro vita, o, al massimo i loro familiari. Quando l'idea avrà universale consenso, potrebbe essere poi l'autorità di turno a decidere quando sarà l'ora della nostra dipartita. Si veda il film "I viaggiatori della sera", un film del 1979 scritto, diretto e interpretato da Ugo Tognazzi, tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Simonetta.
    La stessa cosa è avvenuta per l'aborto, trasformando un crimine contro la persona, in un diritto della donna! E oggi è diventata una prassi comune, a testimonianza per i posteri di come si è "evoluta" la nostra "civiltà!


   Cosa possiamo farci?
   Come reagire?


   Per rispondere a questa domanda devo tirare in ballo ancora Tesla e Todeschini, e molti altri. Che cosa avevano in comune questi scienziati, che manca magari agli "integerrimi" altri?
   La risposta è semplicissima: avevano una attenzione particolare per la spiritualità ed entrambi si sono volti ad indagare anche in quella direzione.
   La scienza "ufficiale" si è cacciata in un vicolo cieco proprio per aver voluto cacciare dal campo d'indagine la parte spirituale dell'uomo e la fisica quantistica ha sbattuto il naso nel fatto, che, a forza di scindere la materia in parti sempre più piccole, si è ritrovata con nulla in mano, a meno di... ...far rientrare lo Spirito e Dio nell'indagine scientifica!
   Dobbiamo rivolgerci dentro di noi e cambiare noi stessi in meglio.
   Soltanto questo è il modo per cambiare la cultura e il mondo.
   La cosa che i potenti del mondo temono di più è il nostro Risveglio Spirituale, perché quando raggiungeremo la "Massa critica"[8], saranno finiti per sempre, questi quattro dittatori da strapazzo.
   Terminato il 4 novembre 2018 .


    [1]Il punto di svolta.
Scienza, società e cultura emergente.
di Fritjof Capra. Edizione Universale Economica Feltrinelli 1994. Pagina 32.
    [2] http://www.arn.org/docs/berlinski/db_deniabledarwin0696.htm
   Voglio lasciare questa storiella senza tradurla, come l'ho trovata, tanto chiunque può farlo facilmente da se' con il traduttore on line. Devo però riferire che, in realtà ho trovato l'aneddoto alla fine del libro
L'UCCELLOSAURO ED ALTRI ANIMALI
    la catastrofe del darwinismo

   di Maurizio Blondet, edizione Effedieffe 2002, libro che sarà un po' il filo conduttore del discorso su "quanto si evolve". Ovviamente potete anche leggere la traduzione all'ultimo capitolo di questo libro. Rimando a questo testo chi volesse approfondire la "scientificità" del darwinismo.
   [3] È ancora il libro di Maurizio Blondet, di cui alla nota 1, a farmi tornare alla mente la maestrina, visto che il giornalista lo riporta in un capitolo del suo libro (capitolo 6 pag.51) "[...]ma perché non avrebbe potuto brucare l'erba, come fanno gli altri erbivori della savana con cui la giraffa convive?".
   [4]Ho già parlato di questa cosa in un altro articolo nel quale ponevo l'accento soltanto la questione del debito, come nasce, etc. In questo contesto, mi preme maggiormente far vedere come e perché la cultura venga "indirizzata", da qualcuno che ha evidentemente interesse a farlo. Va ricordato comunque che uno degli scopi di quelle guerre devastanti, erano il contenimento malthussiano della popolazione, di noi "sacrificabili". Riporto comunque qui, dal Massoneria e sette segrete: il lato occulto della storia.:
    "Comenius diede alle stampe "Lux in tenebris" ad Amsterdam nel 1657[...] alcuni passi sigificativi del pensiero di Comenius, tratto dalla prefazione[...]
    II. Il Papa è il grande Anticristo e la Meretrice di Babilonia.
    II. La Bestia, che porta la Meretrice, è il (Sacro) Romano Impero: particolarmente la Casa dAustria.
    IV. Dio non tollererà più a lungo questo stato di cose: che anzi distruggerà infine il mondo degli empi in un diluvio di sangue.
    V. Perciò metterà in tumulto il Cielo e la Terra e cioè metterà gli uni contro gli altri tutti i Popoli per provocare un caos mai visto.
    VI. L'esito di queste guerre sarà la morte del Papa e della Casa d'Austria.

   Pagine 64/65. Se questa non è pianificazione della storia, con un largo anticipo di due secoli, rimane solo l'interpretazione profetica, ma io sono più propenso alla prima ipotesi! [5]Rimando alla solita Wikipedia per una piccola biografia e carrellata sulle innumerevoli invenzioni di Nikola Tesla, che caratterizzano la nostra vita moderna.
    Va detto che nonostante le sua evidente genialità, Tesla morì in povertà e non viene nemmeno citato nei libri di testo per le sue invenzioni (ho controllato sui miei testi di fisica e non figura nemmeno il suo nome tra gli indici degli autori). Personaggi più astuti si sono presi i suoi meriti, basti citare Edison e Marconi. Del resto, per Edison pare fosse una abitudine consolidata. Si pensi al nostro Alessandro Cruto, piossaschese, inventore della lampadina!
   Quanto al magnate di Tesla, George Westinghouse, nei cui stabilimenti, a Torino prima e Piossasco poi, avrebbe trovato lavoro mio padre, finanziò i suoi studi, fino a che gli fece comodo, per poi imboscarli definitivamente: Tesla voleva dare energia elettrica gratuita e senza fili per tutti! E auto elettriche ricaricabili.
   [6]Per l'ingegnere Marco Todeschini, rimando al sito che continua a diffondere il suo messaggio culturale.
    Anche Todeschini, scienziato controcorrente (leggi non conforme al vigente sistema economico), fu vittima di un obnubilamento mediatico e culturale. La sua Teoria delle Apparenze, in contrasto epistemologico con La Teoria della Relatività di Albert Einstein, ottenne riconoscimenti di illustri scienziati, per poi essere rifiutata dal "Sistema".
   Rischiando di passare per politicamente scorretto, ma che non sia mai che io voglia essere antisemita, sembrerebbe che la cultura vincente e consona al sistema economico, sia solo e soltanto la scienza "ebraica" (Einstein, Marconi, Edison, Darwin...). Chissà perché?
   [7] Mi riferisco alla cosiddetta "Finestra di Overton", una metodologia atta a far accettare le idee alla popolazione.
   [8]Secondo Rupert Sheldrake, se un determinato numero di persone arriva a sviluppare alcune proprietà comportamentali, psicologiche o organiche, queste, se giudicate utili per la continuazione della specie, vengono automaticamente acquisite anche da altri membri della stessa specie. In tal modo, se una grande parte dell'umanità riesce a raggiungere un certo livello di consapevolezza spirituale, questa stessa consapevolezza, si estenderà, per il principio della risonanza morfica, ad altri gruppi, arrivando a coinvolgere l'intero sistema ( il numero di persone od individui appartenenti ad ogni altra specie, sufficiente affinché il cambiamento si verifichi è detto "massa critica"). Biologo, autore di A New Science of Life e di The Presence of the Past dove espone la sua teoria concernente il misterioso processo della morfogenesi. (Visto in La scienza che ha dimostrato l'esistenza dell'aldilà di Francesca Scarrica.)

Articolo n.77: evolution.php
Sito: chifelio
Tema: 14 - Risveglio della coscienza
Data: 2018-09-18

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