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L'insegnamento di Cesco Ciapanna
Venerdì 17 febbraio 2022
Da lungo tempo meditavo di scrivere questo articolo, dedicato ad un GRANDE, ma sempre rimandavo,
essendo il materiale talmente vasto e gli spunti talmente tanti da togliermi il coraggio di
intraprendere questa impresa colossale, per la quale ci vorrebbe un libro intero e forse
non sarebbe sufficiente. Come riassumere in un articolo tutto il suo pensiero, frutto di
tanti anni di studio e di ricerche? Probabilmente serviranno più articoli, ma in questo
voglio approfondire un sottile filo rosso, che in parte, è anche mio, nel senso che lo
sottoscrivo quasi in toto e nel senso che i tanti anni miei di ricerche e studi,
sembrano essere convergenti con il lavoro fatto da Cesco Ciapanna, ma con mezzi miei
più modesti, nel senso che spiegherò in seguito.
Chi era Cesco Ciapanna? Gli appassionati di fotografia lo sanno certamente meglio di me che
non coltivo tale passione, se non a livello dilettantesco di catturare immagini dei
miei nipoti o della natura in cui mi muovo meglio che nelle città.
Cesco Ciapanna è stato il fondatore e redattore, editorialista della rivista Fotografare,
sulla qual cosa non mi dilungo, appunto per mancanza di competenza nel settore. Non avendo
mai comprato la rivista, sono venuto però in possesso delle fotocopie dei suoi lunghissimi
editoriali, dispersi in tante pagine della rivista stessa, grazie all'amico Stefano, con
il quale condividevo comunanza di interessi per fatti non propriamente "scientifici",
vale a dire non i preferiti da Piero Angela & C., anzi proprio argomenti che questi
ultimi mettono accanimento ed impegno a negare e rinnegare, nonostante le evidenze
inoppugnabili che ognuno può avere della loro esistenza. Qualcuno li definisce "paranormali",
altri "non scientifici", altri ancora, magari più prudenti, non ancora sufficientemente
studiati.
Personalmente preferisco usare la parola che usava Cesco Ciapanna: la magia. Tra le molte
definizioni che si possono dare a questo fenomeno, che, in "culture altre", ossia tutte
quelle culture di uomini e donne che vivevano in una realtà tribale perfettamente integrata con
la natura, lascio in sospeso, per il momento, come la definirei o stesso o la definisce Ciapanna,
per citarvi un estratto da wikipedia.
«[...]Proprio mentre la tradizione magica è al suo culmine, nel XVII secolo s'iniziano a vedere le
avvisaglie di una nuova polemica contro la cultura magico-alchimistica, che caratterizzerà
maggiormente il Secolo dei Lumi. Il precursore della condanna delle varie dottrine magiche in
nome del sapere scientifico è da considerarsi Francesco Bacone. A partire da questo momento la
magia inizierà un lento declino, favorito da pensatori come Cartesio e Hobbes e dallo sviluppo
delle correnti filosofiche del meccanicismo, del razionalismo e dell'empirismo.
Nel XVIII secolo, con l'avvento dell'Illuminismo, la magia, definitivamente sconfitta nell'ambito
della cultura dominante, venne relegata in una specie di limbo, nel quale tuttavia riuscì in
qualche modo a sopravvivere, nell'ambito di correnti sotterranee rosacrociane e di alcuni settori
della nuova massoneria[...]»
Non è un caso che, del lungo articolo cito solo questo piccolo brano, perché in esso traspare
quello che metteva orrore gli antropologi onesti: il pregiudizio etnocentrico, in questo
caso non solo pregiudizio cioè verso l'etnia studiata in quel momento, bensì verso tutte le
altre etnie «in nome del sapere scientifico»,
etnie che hanno la sola colpa di non essere dotate del
sapere scientifico che vorrebbe affermato
wikipedia. Pensiero questo che contiene una contraddizione colossale: quando fa comodo, come nell'attuale
contingenza, deve contare soltanto la statistica della maggioranza, della moda, mentre le
opinioni diverse o divergenti sono soltanto cacca da censurare e reprimere, ma là in un mondo
appena distrutto, dai conquistadores d'ogni fede e nazione, che non voleva abbracciare il
«nome del sapere
scientifico», ma restarsene felice nella propria armonia magica con la natura, non conta
il fatto che fosse la maggioranza delle culture a voler vivere in un modo diverso dalla cultura
europea. I classici due metri e due misure per valutare la maggioranza. Maggioranza che si dimostra,
più spesso del dovuto qui da noi, una dittatura dei molti sulle minoranze, come nei condomini
"astuti", che decidono anche per i "fessi" che non vogliono approfittare
del 110% o per i dissidenti che decidono di curarsi e prevenire diversamente, ciò che la
maggioranza ritiene un pericolo reale come nella psicosi pandemica mediatica.
Ma sto divagando da Ciapanna, che pur sarebbe molto attuale in questa crisi, se solo fosse ancora vivo!
Infine faccio soltanto notare che la magia, qualunque concetto se ne abbia, lungi dallo scomparire
sconfitta come vorrebbe in teoria wikipedia, «venne relegata in una specie di limbo, nel quale tuttavia riuscì in
qualche modo a sopravvivere, nell'ambito di correnti sotterranee rosacrociane e di alcuni settori
della nuova massoneria», cioè sopravvive proprio là dove si vuol dominare la
cultura del popolo! Concetto che rappresenta proprio il culmine del ragionamento di Ciapanna,
frutto di anni di studi e di ricerche privilegiate. Ce lo dice egli stesso in un editoriale diverso
da quello che vado esaminando oggi, che sarebbe totalmente tratto dal mensile del dicembre 1989, cito a
memoria:
"Avere un padre medico, massone e proprietario di una immensa biblioteca di testi antichi."
I privilegi del Ciapanna sono cruciali per l'argomento che stiamo trattando, direi tutti e tre in pari
grado di importanza, visto che i discorsi di Cesco vanno sempre a finire anche nel tema della salute,
oltre a quello del controllo mentale dei più.
Per farne una sintesi estremamente semplificata, coloro che sanno operano attivamente perché
gli altri non sappiano quello che è il segreto più protetto della storia dell'umanità,
ossia che gli uomoini che vivono in piccole comunità tribali, in contatto con la natura, vivono di
fatto nel Paradiso Terrestre dell'abbondanza, della salute e della serenità, proprio le cose di
cui ci vuole privare, l'èlite dominante, nascondendoci il segreto a portata di chiunque,
che la nostra magia naturale è tutto quello che ci serve per poter vivere nel Paradiso, dal quale
ci ha cacciato non già Dio, ma il demonio che adorano questi sciagurati. Questi criminali
adoratori del male e del suo principe il demonio, che ci vogliono
morti di fame, malati, angosciati ed impauriti.
Detto questo in estrema sintesi, rimane da domandare come facciano a mantenerci in questo stato,
diciamo di ignoranza e sonnolenza, incapaci di comprendere quello che sta succedendo sotto i nostri
occhi. Ci spiega Ceschino che i giornali, i libri e gli altri media che leggono loro e noi,
sono gli stessi, ma ci sono dei segni messi apposta affinché loro capiscano e noi no!
Non voglio addentrarmi nel dettaglio di tutti questi segni, principalmente numerologia, interpretazione
filologica, sciarade linguistiche nelle principali lingue, atrimenti dovrei ricopiare per isteso tutto
lo scritto degli editoriali della rivista Fotografare. Parole usate come jatture: un esempio per
tutte, la parola malattia o male a tia o parole usate nel tentativo di creare realtà
nascoste e celate.
Stante queste brevi premesse, va da se' che la scienza ad usum delphini, citando Balzac che
si riferiva soltanto alla storia come disciplina, è totalmente fasulla in tutte le discipline,
dalla fisica alla biologia e ovviamente la storia. Siccome Ciapanna ha messo nel furto della verità
anche la fisica e la biologia, personalmente trovo conferma del fatto che ci hanno mentito su
tutto, dalla forma e struttura dell'universo, alle cause delle patologie e dal modo di guarirne.
E tutto lo scritto di Ciapanna mi fornisce anche le risposte alle domande che qualcuno fa quando
parlo di queste cose: perché dovrebbero mentirci sulla forma della terra?
Come discorrevo ieri con l'amico Guido, col quale siamo in sintonia sulla pseudo psicosi
pandemico mediatica, ma non sulla forma della terra, la risposta alla domanda sopra è:
mentirci è funzionale al FURTO DELLA VERITÀ, furto che serve proprio a nasconderci la nostra
magia che è tutto quello che ci serve.
Non ci serve il loro denaro, non ci serve la loro scienza, non ci serve la loro organizzazione
sociale, le loro strutture di potere, le loro grandi città. Quello che ci serve è la nostra tribù
in armonia con la natura. Noi possiamo fare a meno di loro, loro non possono fare a meno di
noi che lavoriamo in schiavitù per loro.
Potrei andare avanti all'infinito citando parole di Cesco Ciapanna, ma voglio farla breve, sperando
che queste parole arrivino al cuore dell'intelligenza intuitiva, una forma che non è
contemplata nel mondo dei Piero ed Alberto Angela e del nome del sapere scientifico.
Concludo citando alcune parole della pagina in immagine a sinistra, in quanto emblematiche del pensiero
di Cesco Ciapanna [e del mio].
«Da qualche anno per esempio va di moda essere alti e snelli, e la statura media si è alzata in pochi anni
del 10% e la crescita della crescita prosegue. Questo avviene per il solo fatto che lo desiderano in
tanti[...] in quel pianeta [della magia n.d.r.] la statura dipende dal desiderio. Ma non tutti sono maniaci
dell'altezza. Tra i boschi più fitti di quel pianeta ci sono branchi di uomini che preferiscono
essere piccoli per sgusciare tra la vegetazione, e sono alti la metà dei loro vicini che invece vanno
nell'erba alta delle praterie e vogliono vedere più lontano che possono e quindi sono altissimi.»
Ma ripeto, sarebbe da trascrivere tutto quanto.
Vi abbraccio tutte e tutti.
Vi voglio bene.
Claudio.
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Pensare in tanti un mondo migliore è già un 50% della sua realizzazione.
Giovanni
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