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Horacio Verbitzky

Blog di Giovanni Chifelio

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Appunti da "La teoria delle Apparenze" dell'ing.Marco Todeschini
Ovvero, a che punto è la Fisica dinamica?

San Bartolomeo al Mare, Lunedì 24 agosto 2020 - San Bartolomeo.

    «Non ritenere spiegato nessun fenomeno se non ne vedevo chiaramente il suo meccanismo.» (Lord Kelvin), [Prefazione XI]
    "Se si pensa che il metodo sperimentale per descrivere i fenomeni usa gli attributi delle loro esperienze soggettive, si comprende immediatamente su quali illusioni esso si è appoggiato sinora e quale valore hanno le nostre conoscenze oggettive.

Capitolo I
§ 1° - DUE DOMANDE IMBARAZZANTI: CHE COS'È LA MATERIA? -COME SI TRASMETTE L'ENERGIA?

     (pag.5) Nel 1910 il Bohr spiegava il meccanismo dell'atomo come un sistema solare in miniatura. (pag.6) Da questo sorge la nostra prima e legittima intuizione, che la materia non sia altro che spazio in movimento.
     ...Sino ad oggi si è ammesso tacitamente che l'energia si possa trasmettere in due modi ben distinti: per urto di masse, e per azione a distanza di forze trasmesse SENZA ALCUN MEZZO MATERIALE tra la sorgente delle forze stesse ed il punto ove esse si manifestano...Ben misterioso invece appare il secondo modo di trasmissione dell'energia...L'indagine su questo argomento cominciò allorché si affacciò la domanda interessante:
     Che cos'è la luce? E come si propaga nello spazio?
     ...Si contendono la spiegazione dei fenomeni luminosi due ipotesi contrarie:
     la teoria dell'ETERE e quella CORPUSCOLARE.
     La prima di queste ipotesi suppone lo spazio dell'Universo occupato da un fluido detto "etere", e la luce non sarebbe che una vibrazione prodotta in esso e propagantesi a mezzo di onde, allo stesso modo come in uno stagno di acqua si trasmettono le oscillazioni prodotte dalla caduta di un sasso.
     La seconda di queste ipotesi...suppone invece la luce prodotta dall'emissione e ricezione rapidissima di particelle piccolissime di materia...
     (pag.7) Sino dal secolo XVI si era ritenuto che la velocità dell luce fosse infinita...Galileo per primo pose in dubbio questa fede...eseguì il primo esperimento per misurare la velocità della luce.
     ...l'astronomo danese Roemer(1644-1710) avendo rimarcato che le durate delle eclissi dei satelliti di Giove...discordavano da quelle segnate nelle tavole del Cassini...pensò di misurarne la velocità (della luce) ESSENDO NOTE QUELLE DISTANZE ASTRONOMICHE...

    (?come facevano ad essere note tali distanze? Le ipotesi partono sempre da altre ipotesi ed assunti, che, quando potrebbero essere ERRATE, danno l'avvio ad una serie madornale di errori. Lo scienziato, per procedere, deve avere dei punti fermi, ma senza mai dimenticare di aver lasciato dietro di sè ipotesi indimostrate.
     Il maiuscolo grassetto è sempre mio, quando mi preme di sottolineare concetti importantissimi, quindi non presente nel testo originale dell'ing.Mario Todeschini)

    ...e più recentemente (1926) il Michelson, con esperimenti geniali, precisarono quella velocità prossima ai 300.000 Km. al secondo.
     ...Ecco che, l'ipotesi dell'etere lanciata da Aristotele, sostenuta da Cartesio, appariva più adatta a spiegare TALE VELOCITÀ con una semplice perturbazione ondosa...
     (Magnetismo ed elettricità) Mentre il Weber ammetteva questi agenti fisici situati in masse ed esercitanti azioni a DISTANZA...in analogia alla FORZA DI GRAVITÀ del Newton, il Faraday invece escludeva simile trasmissione sostenendo che l'elettricità ed il magnetismo si propagano per contatto di particelle del mezzo ambiente, detto appunto dielettrico...
     (pag.8) Il Maxwell...giungendo così alla scoperta che le perturbazioni elettromagnetiche si propagano con velocità della luce...
     Anche nel campo elettromagnetico, come in quello ottico, si rendeva quindi indispensabile ammettere l'esistenza di un etere.
     ...L'Heisenberg...Abbandonando quindi la meccanica del Newton ne fondava una esclusiva per l'atomo. ...Così il secolare contrasto tra la teoria dell'etere e quella corpuscolare si è esaurito ai nostri giorni con una rinuncia...a conoscere le modalità con la quale si svolgono i fenomeni...

(questo periodo è tutto molto interessante).
    

Capitolo I
§ 2° - IL MOVIMENTO DEI CORPI SI PROVOCA APPLICANDO LORO DELLE FORZE, OPPURE URTANDOLI CON ALTRI CORPI?
     LA RISPOSTA A QUESTA DOMANDA HA DIVISO GLI SCIENZIATI IN DUE SCHIERE AVVERSE: QUELLA DEI GENI ILLUSIONISTI E QUELLA DEI GENI VISIONARI.

...(pag.11) Se si approfondisce bene lo spirito dello sviluppo scientifico dal tempo dai greci sino ai giorni nostri, si comprende che sia con l'indagine sulla costituzione della materia, sia con quella della trasmissine dell'energia, si è sempre cercata una spiegazione dinamica dell'Universo o delle sue parti o dei suoi fenomeni. Si è fatto cioè della Cosmodinamica, intesa questa parola, come scienza che spiega ogni fenomeno col movimento della materia o con le forze equivalenti agli effetti di tali movimenti.
     In questa dualità è anzi da ricercare la spiegazione delle teorie contrastanti ideate sino ad oggi, poiché l'ipotesi del movimento della materia implica che tale moto non si propaghi che per contatto (urto o pressione) di altra materia, mentre l'ipotesi di forza equivalente può sostituire quel contatto, almeno nell'astrazione matematica...Questo concetto astratto è stato introdotto solamente col Newton, ma si capisce bene che non risponde a realtà fisica.
     ...Le qualità erano quindi (per i greci) apparenze di effetti meccanici, come ben chiaramente esprime Democrito...
     Qui si vede per la prima volta, come il moto della materia assunto a spiegazione del mondo, comporti il concetto di «apparenza». Come mai la scienza non tenuto in considerazione questa importantissima antica e geniale intuizione? E sì che essa venne rinnovata anche da Galileo che annunciava che sapori, odori, colori «per la parte del soggetto, nel quale mi pare (pag.12) che risiedano, non siano altro che nomi ma che tengano la loro residenza nel corpo sensitivo». E soggiungeva: «che nei corpi esterni per eccitare in noi i sapori, gli odori ed i suoni si riecheggia altro che grandezze, figure, moltitudini e movimenti tardi o veloci»...Cartesio postulò che tutti i fenomeni si riducono al moto di un fluido riempiente tutto lo spazio...
     È qui da rilevare come il moto della materia assunto a spiegazione dell'Universo e dei suoi fenomeni comporta un secondo concetto basilare: quello di uno spazio assolutamente pieno...
     Contro l'idea di Cartesio e predecessori, insorse Newton che smentì questa importantissima e geniale intuizione del pieno assoluto, sostenendo la tesi opposta di un vuoto perfetto, col quale solamente era possibile spiegare che il moto dei corpi celesti si conservasse eternamente.

    Interessante, dico io, la distinzione che Todeschini fa a questo punto, fra gli scienziati

    ...i Geni Illusionisti (il cui caposcuola è Newton), i quali ci fanno credere in forze occulte

(ad esempio la forza di gravità, che sola, in fisica dinamica agisce a distanza e non per contatto!)

e ciò in netto contrasto con Cartesio e predecessori tacciati come «Visionari» perché non sapendo, o non volendo concepire che azioni di contatto, ammisero un mezzo: l'etere, anche senza averlo mai visto.
    

Molto interessanti le conseguenze immaginate dall'autore dell'antinomia di queste due ipotesi (pag.12-13-14).

    (pag.14) La frase di Newton: - Ipotesi non fingo... - è quindi falsa perché Egli nell'ammettere delle forze nel mondo fisico ha già introdotto l'ipotesi che esse esistano in luogo della materia urtante.
    Sia la teoria dei Geni Visionari, che quella dei Geni Illusionisti, hanno alla base una ipotesi arbitraria, per quanto diversa e antitetica.
     ...Riguardo poi all'accusa mossa ai Geni Visionari di servirsi dell'ipotesi di un mezzo quale soccorso per le loro menti deboli incapaci di percepire relazioni fisico matematiche senza uno schema meccanico dei fenomeni, è da osservare che pari e contraria accusa può rivolgersi contro i Geni Illusionisti, tacciandoli di insufficienza mentale per non sapere immaginare un meccanismo adatto a giustificare le leggi e i dati di cui quegli intelletti sembrano volersi accontentare.
    ...I Visionari invece spiegano il meccanismo e da esso traggono le leggi, e per quanto non siano riusciti a trovare tutte quelle che reggono i più svariati fenomeni pur tuttavia, a parità di ipotesi arbitrarie con gli Illusionisti, (pag.15) essi hanno rispetto a questi ultimi l'innegabile vantaggio di attenersi al compito principale della scienza che è quello non solo di registrare delle leggi, ma anche quello di comprendere le modalità con le quali si svolgono i fenomeni.
     ...Con ciò non vogliamo tacciare di leggerezza i Geni Illusionisti, ma solamente pensiamo che essi si sono lasciati trasportare troppo dall'entusiasmo di errate concezioni sino a sostenerle oltre i limiti della realtà fisica.
    Asserendo questo sappiamo che andiamo contro la maggioranza degli scienziati odierni che si è schierata con i Geni Illusionisti, ma sappiamo che nella scienza non vale la maggioranza, e che questa maggioranza ha cacciato la scienza nel vicolo cieco di non saper spiegare il meccanismo dei fenomeni per attenersi solo alla registrazione bruta dei dati che d'altra parte non sono certi perché vengono alterati dai mezzi che si usa per rilevarli.
     Ma una scienza che non spiega il meccanismo dei fenomeni, che si limita a registrare dati incerti, merita l'attributo di scienza?

Capitolo I
§3° - L'UNIVERSO È RETTO DA UNA MECCANICA UNITARIA, OPPURE DA PIÙ MECCANICHE DIVERSE O CONTRASTANTI?
INAMISSIBILITÀ DI QUEST'ULTIMA IPOTESI DEDOTTA DALLA CONSTATAZIONE CHE TUTTI I FENOMENI FISICI SONO RIDUCIBILI AD UNO SOLO: IL MOVIMENTO DI MASSE.

    (pag.16) In tutti i Politecnici e le Università del mondo dovrebbe essere istituita una cattedra di storia della scienza, ...sopratutto per sviscerare i principî basilari delle ipotesi e delle relazioni accettate e scartate dalla scienza, al fine di porre ciascuno in grado di constatare o meno la razionalità e la rispondenza alla realtà fisica, sì da poter mettere in condizione gli studiosi di introdurre eventuali modifiche indispensabili al progresso, senza subire il terrore degli sconosciuti Giganti del pensiero, la cui oscura e fredda autorità sgomina attraverso leggi dogmatiche ogni idea innovatrice.
    Nelle aule universitarie si detta una legge e si cita un nome e nessuno più osa porla in dubbio a causa di quel nome precinto di mistero.
     ...Così procedendo si danneggia la scienza e si ritarda enormemente il suo progresso, poiché essa si priva di molti intelletti che rivolgono altrove il loro potere.
     In tal modo per secoli e secoli è possibile che una teoria scientifica trionfi pur essendo errata, ritardando enormemente il progresso dell'umanità.
     Bisogna quindi bandire quel sottile sarcasmo che istintivamente si assume verso chi enuncia innovazioni scientifiche specialmente teoriche o verso chi espone una critica serrata, logica e documentata della scienza, e partire dal concetto che anche qui è tutto possibile, come hanno dimostrato innumeri (pag.17) eccelsi scienziati ed inventori, un giorno ritenuti maniaci od illusi. I misteri dell'Universo sono ancora infiniti e, checché se ne pensi, anche la scienza odierna si aggira tra di essi senza poterli capire, come del resto ha ammesso per bocca di uno dei suoi più alti cultori: l'Heisemberg, il quale, come abbiamo citato, è pervenuto al concetto di rinunciare alla spiegazione anche dei fenomeni più semplici!
     ...noi respingiamo lo scoraggiamento che quello scienziato ha diffuso e riteniamo che sia possibile scoprire il meccanismo di tutti i fenomeni naturali.
     Accingiamoci quindi con animo sgombro da tutte le prevenzioni ora citate a far un po' di critica della scienza.
     Cominceremo dal punto finale a cui sono pervenuti gli scienziati di oggi, cioé con l'esaminare se sia lecito ed in armonia con la scienza ammettere per la spiegazione dell'Universo e dei suoi fenomeni due meccaniche diverse, come ad esempio quella di Newton per l'astronomia, e quella di Heisemberg per l'atomo. In altre parole com'è possibile che lo stesso fenomeno dell'accelerazioni di masse, che differiscono solo per le dimensioni (astri ed elettroni), obbedisca a due meccaniche diverse?
     ...Anche volendo accedere a questo concetto che ripugna alla logicità...non sarebbero sufficienti quelle due meccaniche a definire tutti i fenomeni naturali, ed in base a quel concetto bisognerebbe ammettere tante meccaniche speciali quante sono le entità di masse dell'Universo!
    ...(pag.18) Il porre tante meccaniche quante sono le entità delle masse porta quindi ad assurdi tali che ci fanno sorgere il concetto legittimo che invece la meccanica dell'Universo sia una sola...
     ...qualsiasi fenomeno del mondo fisico ha per substrato basilare il movimento o l'urto di masse più o meno grandi. Infatti non si può smentire che ogni fenomeno della meccanica classica implica la considerazione di forze le quali non si possono esplicare se non decelerando masse contro altre masse. Tutti i fenomeni della dinamica sono basati sul movimento e l'urto dei corpi. Ogni fenomeno di fluido-dimanica scaturisce dal movimento relativo e dall'urto di un mezzo fluido rispetto ai corpi in esso immersi.
     I suoni ed i rumori sono prodotti da vibrazioni delle molecole di gas, di liquidi, oppure di solidi, ergo tutti i fenomeni dell'acustica sono basati sul movimento e l'urto di masse molecolari.
    Il calore è prodotto da movimento ed urti disordinati di molecole... Infine, anche la luce, l'elettricità ed il magnetismo sono fenomeni che, considerando valida la teoria ondulatoria, implicano il vibrare di un mezzo fluido materiale, cioé il movimento delle sue particelle costituenti, e considerando valida invece la teoria dell'emissione, implicano il flusso e l'urto di corpuscoli. Il fatto che oggi si ritenga l'onda priva di sostegno materiale, e la si consideri come (pag.19) onda di probabilità di trovare una certa energia in un punto dello spazio, non smentisce che tale energia sia dovuta a masse in movimento in quel punto, e ciò è tanto vero che la scienza moderna ha concepito l'onda di probabilità in parola di trovare, oltre che una certa energia nel punto considerato, anche di trovare un corpuscolo, L'energia infatti viene definita come il semi prodotto di una massa per il quadrato della velocità da questa posseduta, e quindi tale energia implica masse in movimento.
     In conclusione dunque anche tutti i fenomeni dell'ottica e dell'elettromagnetismo implicano movimenti di masse, sia pure di ordine piccolissimo.
     In base a quanto sopra non sarà quindi un'eresia l'asserire che:
     «Tutti i fenomeni del mondo fisico sono riducibili ad uno solo: il movimento e l'urto di masse».
    Ma allora per questo unico fenomeno deve essere sufficiente un'unica meccanica, anzi questo unico fenomeno non può ammettere che un'unica meccanica: quella classica che considera il movimento e l'urto di masse.

Capitolo I
§4° - LO SPAZIO DELL'UNIVERSO È PIENO DI UNA SOSTANZA FLUIDA (ETERE), OPPURE È VUOTO? - LE CONTRADDIZIONI ALL'IPOTESI DEL VUOTO ASSOLUTO - LO SPAZIO FLUIDO PONDERALE COME UNICA IPOTESI AMMISSIBILE - LA SPAZIO-DINAMICA QUALE MECCANICA UNITARIA DELL'UNIVERSO, ATTA A RISOLVERE LA CRISI DELLA SCIENZA.

    (pag.20) La meccanica di Heisenberg, quella di Schrödinger, nonché l'ipotesi delle forze a distanza del Newton, sono basate tutte sulla assoluta mancanza di un mezzo capace di trasmettere le azioni dinamiche nello spazio. Per la loro validità occorre sia dimostrato che l'etere non esiste.
     Da ciò appare l'enorme importanza dell'esperimento di Michelson che si proponeva appunto di stabilire l'esistenza o meno di questo mezzo.
     Tale esperimento perciò venne ripetuto numerose volte sia in America che in Europa, ma pressoché sempre con lo stesso risultato negativo, in quanto anche i dati più attendibili, quali furono quelli degli allievi del Michelson, accusarono solamente uno spostamento di 9 Km. al secondo, invece dei 30 previsti che la Terra compie in un secondo nel suo giro di rivoluzione intorno al Sole.
     Facciamo subito notare che questo esperimento provava che non esisteva un etere immobile, il che si poteva interpretare nel senso che ne esistesse invece uno mobile o parzialmente mobile, col nostro pianeta, oppure che l'etere non esistesse affatto.
     Perché fu ritenuta valida solamente quest'ultima interpretazione? Ed è stato legittimo ciò?

     L'ingegner Marco Todeschini aveva davvero una mente brillante ed intuitiva, capace di sviscerare fenomenti complessi come quelli in esame qui. Anticipo per sommi capi le conclusioni davvero geniali a cui Egli giunge in questo trattato veramente erudito, arrivando addirittura a dimostrare con le formule matematiche, che questa Meccanica unica per tutti i fenomeni fisici, dall'immensamente grande (livello astronomico), all'infinitamente piccolo (livello atomico) esiste e ce lo dimostra con le formule matematiche della fluido-dinamica: stelle, pianeti ed elettroni, sarebbero sospinti e conservano il loro moto grazie a vortici di Etere che li trascinano, allo stesso modo in cui un gorgo di acqua di fiume trascina nel suo moto rotatorio detriti e quant'altro abbia la ventura di trovarsi in esso coinvolto.
     Mi duole enormemente muovere una critica ad un Uomo, un Genio della sua levatura, che sicuramente oggi riposa a buon diritto nel Parnaso dove riposano tutti i Geni del passato del suo calibro intellettuale e della sua onestà, quali quelli da lui stesso richiamati in questo lavoro, Galileo, Newton, Cartesio eccetera. Ma Egli stesso auspica che non si debba avere timore reverenziale dei grandi nomi, per poter ripercorrere le tappe del pensiero scientifico, dagli albori di esso sino ai giorni nostri, sopratutto per indagare laddove si è abbandonata una intuizione geniale, si è abbandonata una idea, ritenendola magari erroneamente un "vicolo cieco". Mi duole doppiamente per il fatto che il nostro Todeschini non si sia fermato ad indagare la fisica dinamica, ma abbia studiato biologia e fisiologia per giungere a dimostrare quanto possa essere fallace il nostro indagare oggettivo, che soggiace agli attributi limitati dei nostri sensi, i quali recano nei nostri centri superiori null'altro che, alla fine, impulsi bio-elettrici che sono poi questi ultimi ad indurci a decidere per una ipotesi od una teoria, ma consci del fatto che questi impulsi di natura elettrica non sono la realtà dei fenomeni che stavamo indagando.
     Non so se sia un caso che Todeschini abbia scritto le sue opere nello stessa località ligure, nella quale vado riflettendo su di lui. Non credo al caso. Vengo qui in estate fin dalla tenera età di cinque anni. Forse i nostri sguardi si sono incrociati anche più di una volta, passeggiando su questa riviera, Lui Titano ed io un piccolo moccioso, che adesso ha raggiunto l'età in cui Egli componeva quello che è stato il suo regalo più grande per tutta l'Umanità. Egli riposa adesso tra i Grandi. Spero che ogni tanto volga lo sguardo a questo bellissimo golfo racchiuso tra Capo Cervo a levante e Capo Berta a ponente (da cui talvolta si vede una Corsica che, se non è un miraggio oppure un'allucinazione, mi rende davvero difficile CREDERE alla "curvatura" del "pianeta", due parole che sono in se', una contraddizione in termini), tenendomi d'occhio affinché io non scriva cose di cui possa pentirmi.
    Non si è fermato alla biologia ed alla fisiologia, il nostro scienziato, arrivando ad indagare la psiche dell'Uomo, per includerla in quella sua scienza nascente, la Psico-Bio-Fisica, che tanti plausi ha ricevuto in tutto il mondo, per essere posta poi nel dimenticatoio, in quanto non consona alla cultura che i "padroni del mondo" hanno scelto per il volgo.

    Le ipotesi alternative, i bivî che la scienza ha dovuto affrontare nel corso dei secoli sono molteplici, anche soffermandoci su una delle scienze più semplici e maggiormente comprensibili come quella della Fisica dinamica. Si tratta semplicemente di scelte tra ipotesi alternative.
     In questo lavoro Todeschini ha dimostrato ampiamente quanto sia assurda l'ipotesi di una forza che agisca a distanza, quale è l'ipotesi della Forza di gravità, preferendo risolvere l'annoso problema della Fisica moderna spaccata in due, con da una parte la Fisica classica e, dall'altra, tutta la fanta-cosmogonia di Einstein e seguaci, per quanto riguarda i fenomeni fisici atomici e sub atomici. Ma le ipotesi arbitrarie di Newton, per tenere in piedi un complicatissimo orologio quale è quello dei sistemi solari, non si limitano alla "magica" forza di gravità. Tale orologio costituito da corpi che ruotano attorno ad altri corpi, orologio che non vincola, come gli orologi conosciuti, con perni, leve, cuscinetti ed ingranaggi e tutti gli espedienti della meccanica costruita dagli uomini, i corpi in movimento relativo tra di essi, bensì esso è costituito da un delicato equilibrio dinamico di forze che è rimasto inalterato ed equilibrato dall'inizio fino ad oggi. Questo Orologiaio che ha dato l'avvio alle danze dell'Universo era davvero bravo!
     Come ben ci spiega l'Autore, mentre il Newton in una lettera scriveva: Ipotesi non fingo..., in realtà per tenere in movimento tutte quelle sfere, ha dovuto impiantare molte altre ipotesi di sopporto al movimento del meraviglioso orologio cosmico ideato.

  1. Che la forza di attrazione agisca a distanza, contrariamente a tutte le altre forze della fisica dinamica.

  2. Che i corpi in oggetto, pianeti e satelliti, viaggiano nel vuoto assoluto, motivo per il quale non vengono frenati dall'attrito nella loro corsa di miliardi di anni (circa quattordici dal fatidico Big-Bang gesuita), liquidando in questo modo l'etere ponderale ipotizzato dai Greci e valido fino al Genio di Renè Descartes.

  3. Che i pianeti possedessero un moto rettilineo uniforme al momento di essere catturati nel "gorgo gravitazionale".

    (pag.22) Per comprendere come i pianeti animati da moto rettilineo e sottoposti alla forza di gravità del Sole, possono descrivere delle coniche, bisogna seguire un sottile ragionamento scientifico.
         Se la Terra è immersa in un campo di forze attrattive le cui linee di azione sono una stella di raggi uscenti dal centro del Sole, per ciascuna delle superfici sferiche concentriche a questo astro la gravità sarà costante ed allora il lavoro compiuto dalla Terra per spostarsi sopra una di tali superfici è nullo, essendo lo spostamento perpendicolare alla forza di attrazione (gravità). Ciò equivale a dire che nessuna forza tangenziale a tali superfici si esercita, od anche, in altre parole, che la velocità della Terra su tali superfici è nulla oppure si mantiene costante.
        Ma la seconda legge di Keplero ammette invece che i pianeti non si spostano su tali superfici equipotenziali, ma che variano continuamente la loro distanza dal Sole, e quindi varia anche la loro velocità inversamente al raggio, sì che ne consegue che essi sono soggetti anche ad una accelerazione tangenziale, cioè subiscono una forza normale al raggio che li unisce al Sole, oltre a quella radiale di gravità.

  4.     Ne segue anche un quarto contrasto che si può riassumere così: «La variazione di velocità tangenziale dei pianeti, cioè la loro accelerazione tangenziale, non può essere provocata che da una forza perpendicolare al raggio, cioè da una forza normale a quella di gravità».

    Che per Todeschini è la forza applicata ai pianeti dal fluido ponderale etere, che, in parole povere, sospinge i pianeti a queste variazioni di velocità nel corso della loro rivoluzione attorno al Sole.

  5.      (pag.23)...facciamo qui rilevare che la teoria corpuscolare e quella ondulatoria sostengono la propagazione negli spazi di vere fiumane di energie (luce, pressione di irradiazione, elettricità, magnetismo, calore, raggi cosmici ecc.). Tali energie, se agiscono sulla materia (come è provato in mille modi dagli esperimenti della scienza moderna) dovrebbero provocare egualmente quell'attrito che si volle eliminare con l'ipotesi del vuoto assoluto. E se appare che la quantità di moto di quelle radiazioni possano essere trascurabili di fronte a quella occorrente a produrre un sensibile attrito sui corpi celesti, bisogna pensare che il flusso è esteso ad enormi superfici e che continua da miliardi di secoli, per cui il moto dei corpi celesti pur esplicandosi nel vuoto subisce egualmente rilevanti forze frenanti.
         Ora, poiché il vuoto assoluto fu introdotto per eliminare ogni attrito, ma questo invece permane egualmente, l'unica ragione dell'ipotesi del vuoto assoluto cade, e ciò tanto più che la spiegazione delle forze tangenziali richiede invece un mezzo ponderale.
        È questo il quinto contrasto che si può enunciare così: «In base al principio d'inerzia, l'Astronomia classica asserisce che i corpi celesti conservano il loro moto rettilineo ed uniforme perché si muovono in uno spazio assolutamente vuoto che non provoca ad essi attrito, mentre invece la scienza moderna, asserendo che in quello spazio corrono vere fiumane di energia, viene ad ammettere che quell'attrito si produce e persiste egualmente sui corpi celesti anche col vuoto assoluto».


    Fin qui ha parlato il Genio di Marco Todeschini e nessuno scienziato esistente od esistito potrebbe obiettare alcun che. Soltanto a me sono sfuggiti dei grassetti e delle sottolineature e persino qualche commento.
     Se ripercorriamo a ritroso il travagliato cammino di questa scienza, troveremmo tantissimi Geni della levatura di Todeschini e di tutti gli altri da Lui citati, ma tutti quanti hanno un punto che li accomuna, compreso il mio umile Io scrivente: tutti hanno una idea, una ipotesi da sostenere e questo è un punto debole per un ragionar da scienziati. Voler dimostrare qualcosa rende ciechi e sordi alle cose che si incontrano per via, ma che potrebbero essere spunti per riflessioni mature e stimolo a percorrere altri sentieri.

Fig.1 Da "Fotografare numero di febbraio 1989
Il 1992 l'Italia perderà la sovranità, gli italiani l'hanno già
persa da un pezzo...è stata decisa d'autorità, senza che la
gente fosse d'accordo, ed è basata su grossolane falsificazioni dei
Sacri Testi. E questi sono a loro volta basati su grossolane falsificazioni
1) della storia, 2) della biologia, 3) della fisica.
Nell'89, proprio come oggi, tentavano di convincerci, di una pestilenza
inventata, in cui la gente moriva soltanto per le terapie deleterie.
Allora come oggi spiccava il nome di Antony Fauci. Chi ha orecchio per intendere...

      Ripeto, per non essere frainteso, che quanto affermato fin qui da Todeschini è ineccepibile.
    Il dibattito scientifico emerso da questi appunti tratti da poche pagine del libro di Todeschini ci rivela che che la scienza tronfia e dogmatica dei nostri giorni, lungi dall'aver sviscerato tutte le problematiche che ha dovuto affrontare, dall'inizio dell'indagine sui fenomeni naturali fino ai giorni nostri, ancora naviga tra le nebbie di ipotesi più o meno realistiche, molte delle quali mai dimostrate, ma che vengono spacciate ai "non addetti ai lavori" per certezze assolute.
    A Todeschini, che poco più sopra arriva a dirci:

    che la velocità della Terra su tali superfici è nulla oppure si mantiene costante.

sfiorando appena quello che pure sarebbe un dubbio lecito, visto l'esito dell'esperimento di Michelson, probabilmente è sfuggito questo dubbio al quale Egli stesso ha accennato:
     oppure che la Terra non gira intorno al sole? Che la Terra è stazionaria ed immobile?
    Ma, come accennato prima, siamo tutti esseri umani e la nostra debolezza, quando ci occupiamo di scienza, è quella di dimostrare la nostra ipotesi di partenza.
     Todeschini ha voluto riportare in auge l'ipotesi dell'etere e lo fa in una maniera elegante, dimostrando con appropriate formule di fluido dinamica, che spiegano le forze tangenziali esercitate sia sui pianeti che sugli elettroni, facendoli ruotare entrambi attorno al loro centro di attrazione ipotetico. Questo etere, dovrebbe essere di una densità talmente sottile da poter permeare persino lo spazio tra nucleo ed elettroni. Personalmente però ritengo che occorra ipotizzare velocità fondamentalmente diverse per le rotazioni degli elettroni attorno al loro nucleo, rispetto alle velocità dei pianeti attorno al sole. Se devo tirare le somme tra quanto studiato di fisica dinamica, quanto osservato con i miei occhi, quanto non mi convince, preferisco pensare ad una Terra immobile e stazionaria, che crea molti meno problemi rispetto alla giostra dei pianeti intorno al sole, che di problemi ne crea parecchi. Oltre al principio di falsificabilità della scienza esiste anche un criterio di semplicità: una teoria semplice sarebbe preferibile ad una teoria molto complessa. La teoria eliocentrica, come abbiamo visto, richiede ipotesi e spiegazioni molto complesse, alcune delle quali tutta'ora irrisolte, altrimenti si fa della "Metafisica", almeno secondo il criterio stabilito da Karl Popper.
    L'eliocentrismo appartiene, per il livello scientifico raggiunto ai giorni nostri, a quest'ultima branca.

Fig.2 Sistema solare a spasso per l'universo.

      La stessa teoria del Big Bang iniziale ha pochissimo di scientifico nel senso stabilito da Karl Popper e molto di metafisico. Curioso il fatto che il gesuita belga Lemaître (curioso anche "Il maestro", appellativo di Gesù), il quale appartiene alla schiera di coloro (gesuiti ) che un tempo ci parlavano di un Creatore dell'Universo, ci abbia avviati su questa pista dello scoppio iniziale, dal quale si è generato spontaneamente tutto per caso. L'intervento del caso sia nel mettere in moto il sorprendente e delicato equilibrio di forze che regge, da 14 miliardi di anni l'orologio cosmico perfetto del nostro sistema solare, sia lo sviluppo mai dimostrato ne' tantomeno falsificabile dell'origine della vita e della evoluzione delle specie viventi, da una esplosione, casuale, oltre che essere ridicola dal punto di vista scientifico, ha una funzione filosofica e politica molto evidente, a chi sa ben guardare, quella di ridurre l'importanza degli Uomini e della Terra a delle nullità, mentre prima erano lo scopo centrale della Creazione.
    Per tornare con i piedi per terra, riprendendo la fisica dinamica, uno scoppio iniziale avvenuto 14 miliardi di anni fa, ha impresso alla materia una accelerazione, la quale, per il secondo principio della meccanica, dovrebbe aver raggiunto velocità incalcolabili, perché, secondo tale legge "un corpo dotato di moto oppure fermo, permane nel suo stato, di moto o di quiete, fino a che non intervengono forze diverse (urti con altri corpi). E in queste condizioni, in cui non abbiamo idea della velocità con la quale il nostro sistema solare sfreccia per l'Universo, oltre agli altri movimenti di rotazione e di rivoluzione della Terra intorno al Sole, tutto rimane inalterato e stabile, non si incontrano ostacoli e non ci accorgiamo del movimento.
    Lo scoppio iniziale che ha dato vita al nostro Universo, ha impresso alle masse un moto accelerato, allo stesso modo in cui un proiettile di arma da fuoco viene accelerato dalla carica esplosiva. Il moto accelerato, se non incontra la resistenza dell'attrito, continua ad aumentare la velocità: qualcuno ha riflettuto su questo fatto? A che velocità siamo arrivati dopo 14 miliardi dal Big Bang, in direzione radiale rispetto al centro dell'esplosione? E qualcuno ha idea di quale imponente massa di energia di inerzia abbia il sistema solare in movimento?
    Per la mia formazione meccanica, faccio anche fatica a CREDERE che il pezzo di acciaio che con fatica e grandi quantità di energia tento di tagliare, forare, filettare, etc., costituito prevalentemente di Ferro, numero atomico 26, sia simile ad un sistema solare, costituito da ventisei elettroni satelliti che girano a velocità vertiginose attorno al loro nucleo, anche sospinti da un vento di etere, del quale non mi accorgo prendendolo in mano e non avverto nemmeno le vibrazioni di queste masse che ruotano e dovrebbero, secondo le mie cognizioni empiriche, farlo vibrare in modo percepittibile.
    Forse, come scienziati, dovremmo ripartire dall'inizio, dai greci o giù di lì...
     Per come la vedo io, in questa metafisica che fa girar la testa, l'unica ipotesi scientifica è quella di una terra stazionaria ed immobile, in attesa di falsificarla con altre ipotesi più attendibili.



    "In tal modo per secoli e secoli è possibile che una teoria scientifica trionfi pur essendo errata, ritardando enormemente il progresso dell'umanità.
     Bisogna quindi bandire quel sottile sarcasmo che istintivamente si assume verso chi enuncia innovazioni scientifiche specialmente teoriche o verso chi espone una critica serrata, logica e documentata della scienza..."
     "...sappiamo che nella scienza non vale la maggioranza..."

Articolo n.137: apptodeschini.php
Sito: chifelio
Tema: 7 - Scienza
Data: 2020-08-24

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