Articolo n.150: monviso.php
Sito: chifelio
Tema: 7 - Scienza
Data: 2021-02-19
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Horacio Verbitzky
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Il Re di Pietra visto da lontano.
Venerdì 19 febbraio 2021
Apro questo articolo con una foto trovata sulla rete dei luoghi che ho sotto gli occhi ogni giorno, vivendo nell'alta valle Po.
È da ieri che ho avuto notizia che le mie montagne sono state fotografate dalla Versilia, a quasi 270 Km. di distanza. Un'immagine eccezionale, che ha richiesto una giornata particolarmente limpida, magari un poco ventosa, come è quasi sempre qui dove vivo, sopratutto al mattino presto. Il vento spira proprio dalla direzione del Monviso che per me è a Ovest.
Non ci sarebbe nulla di anomalo, in quanto la punta del Monviso si vedrebbe anche sulla terra a palla dove vivono molti dei fratelli addormentati nel "mistero della fede" cieca nella scienza ufficiale.
Solo che, in quella fede, si dovrebbero vedere solo
gli ultimi 400 metri della punta, mentre nell'immagine si vede chiaramente
il gruppo del
Monviso completo e non soltanto una "punta" che emerge dalla
"presunta curvatura".
Se analizziamo, sempre con google maps, quali ostacoli ci sono davanti al
nostro, mio, amato Monviso, vedremo che abbiamo soltanto l'Appennino della zona
savonese (Varazze), che è composta da cime che variano dai 400 agli 800 metri
s.l.m.: nulla che si frapponga o ostacoli la visione del Gigante di Pietra.
Quella punta a destra dell'immagine che vedevo e che, intuitivamente,
"credevo" fosse Visolotto (anche i terrapiattisti sbagliano,
ma la loro apertura
mentale non permette loro di perseverare), in realtà
non può esserlo, sia per l'altezza errata dai calcoli con il CAD, sia per
l'angolo prospettico orizzontale: dal punto di osservazione esso è
nascosto, come si vede da google maps. Ma una punta del "gruppo"
Monviso emerge appena sulla parete nord del Monviso.
Come ho fatto a fare i calcoli. La fotografia è stata posizionata con il livello
del mare sullo zero "y", quindi da esso ho misurato l'altezza del
Monviso (3841 metri). Con una proporzione si ottiene la scala valida per
quella distanza. Di conseguenza 0,0202734964853 unità di disegno = 1 metro.
Da cui si può misurare tutto il resto. Appare una cima a destra del Monviso,
che, combinazione risulta essere alta come le cime a nord-nord-est del Monviso, che
potrebbe essere Punta Roma o Punta Udine o Punta Venezia (oppure le tre viste
in fila; si veda sempre la
prima immagine con le indicazioni delle altezze relative): tutte e tre hanno
altezze appena sopra i 3000 metri e inferiori a 3100 metri.
Per quanto riguarda la punta sconosciuta a destra isolata dal Viso,
possiamo fare soltanto delle ipotesi ma non dei calcoli, in quanto,
sicuramente si trova ad altra distanza. Azzarderei il Monte Vandalino
in valle Pellice, che ha una forma conica molto acuta, oppure il filotto
costituito da Punta Selassa, Punta Ostanetta, Punta Rumella, date le
brevi distanze dal Monviso, ma non ci giurerei.
Quello che invece appare ovvio a qualsiasi persona di buon senso,
è che a quella distanza (268 Km.) su una presunta sfera del diametro del nostro
pianeta, dovremmo vedere soltanto gli ultimi
400 metri dalla punta del Monviso ed il resto dovrebbe scomparire
coperto dalla curvatura che, a quella distanza ci occlude 3400 metri:
sono calcoli e non numeri buttati a caso.
Alla fine della fiera, per quelli come me e come mi fa rilevare l'amico Dino,
questo è un articolo inutile: chi ragiona con la propria testa e non con
i "credo", la piattezza della nostra terra è un fatto ormai assodato,
testimoniata da innumerevoli prove fatte con strumenti tecnologici avanzati:
laser e macchine fotografiche con zoom elevati.
Basta cercare in rete, con un poco di pazienza, perché i motori di
ricerca le pongono in fondo alla fila, quando non le offuscano totalmente.
Basta andare sugli indici della
Home page di Dino Tinelli.
Ma, essendo venuta alla luce questa fotografia che ritrae i miei luoghi
prediletti da lontano, mi sono ritenuto coinvolto e costretto a scriverlo
lo stesso, anche se costituisce ridondanza sul fatto accertato della piattezza
del luogo meraviglioso in cui viviamo.
Grazie per l'attenzione.
Giovanni Chifelio
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