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Mercoledì 3 agosto 2022 Litigi tra dissidenti
Liti all'interno dei dissidenti. Defezione di Diego Fusaro da Ancora Italia, dopo la fusione
urgente di questo partito con Marco Rizzo di Comunisti Italiani e altri partiti, che sono confluiti
per le prossime elezioni in Italia Sovrana Popolare. Ho visto diversi video in cui Toscano
e alleati ne parlano e mi sono guardato alcuni minuti del video in cui Fusaro stesso spiega
la sua defezione accusando Ancora Italia di "atlantismo" per simpatizzare con Trump.
Di essere contro alla Cina per motivi futili. Siccome già mi sembrava sospetto Fusaro per sue
prese di posizioni sull'aborto, per le quali avevo fatto un video; per un suo classismo aristocratico
intellettuale al quale i più non possono assurgere, conoscendo che: 1) Fusaro non era iscritto
ad Ancora Italia, ma prestava contro fattura i suoi pezzi e video a pagamento; 2) uscendo dalla
collaborazione con questo partito, si accoda a Paragone, il quale, secondo me,
è un altro come Grillo che
ha fondato un movimento cristallizzato attorno alla sua persona (Italexit), che tanto sembra
proprio come "i 5 stelle", un gate keeper attorno al quale tenere buoni
un discreto numero di oppositori, dopo un paio di minuti di ascolto delle ragioni di
Fusaro ho cercato il modo di annullare la mia iscrizione al suo canale e l'ho fatto subito.
Magari tra sei mesi, deluso dalle "prestazioni" di Toscano ed altri membri di
Ancora Italia, farò lo stesso con loro, ma, per adesso sono convinto, contrariamente ad alcuni
puristi schifati dalla politica, con buone ragioni ne convengo, che per combattere il
marcio sistema che ci dovrebbe rappresentare e non lo fa, serva una forza politica
che agisca combatta e contrasti dall'interno di un sistema, magari utopisticamente democratico,
ma questo è la sola cosa che possiamo fare.
Proprio stamane ho ascoltato un video postato da Marcello Pamio di Lidia Sella la
quale ci legge il Manifesto Programmatico contro il NWO, che propone un sacco
di cose da fare con il nostro comportamento cosciente, dal boicottare le multinazionali in
favore delle piccole realtà locali, alle monete alternative, al boicottare il fisco, che sono
tutte cose sacrosante, ma non è il momento di boicottare le urne: già ci fanno votare sempre
più di rado e ci teniamo governi "tecnici" ben diversi dall'espressione popolare,
bel oltre il loro termine naturale, causa emergenze di vario tipo, o di mancata compatibilità
delle maggioranze prodotte dalle elezioni. Al di là dei governi
imposti da chi ha il reale potere (economico, non legale) di imporli, è dal Parlamento, espressione della
sovranità popolare "democratica", che ci piovono sulla testa e ci entrano in altri
orifizi più in basso, provvedimenti che ci riguardano da vicino e che dovremo tenerci e
confrontarci con essi per anni, forse per tutta la nostra vita, ma, sopratutto riguarderanno
la nostra discendenza.
Oggi siamo alla soglia, per chi non lo avesse ancora capito, della
realizzazione della globalizzazione voluta dai potentati economici, che prevede assenza di diritti e
di proprietà privata per il popolo. Il Forum di Davos ce lo ha detto chiaramente in pubblicità
passate sulle reti RAI, reti per le quali ci è chiesto di pagare un canone quindi questi spot
presumo sono stati realizzati con soldi nostri: «Non avrete nulla e sarete felici.»
Questa gente che ha deciso questo futuro per tutti noi ci considera bestiame umano da tenere
in numero limitato deciso da loro. Lo hanno detto e lo hanno scritto su monumenti di cui abbiamo già
parlato. Dunque le cose non sono state mai così gravi come oggi e mai come oggi è imperativo,
«turarsi il naso» e cercare di dare mandato al meno peggio. Oggi disertare le urne è fare il gioco
di coloro che hanno progetti per noi e su di noi. Sono essi stessi che ci hanno condotti per mano,
a partire dalla farsa di «mani pulite», a considerare la politica una cosa sporca, fatta da gente
che tiene soltanto alla propria seggiola e se ne frega di noi, inducendoci a non andare a votare.
Quindi, per concludere, che non riesco mai ad essere breve, quando vogliamo mettere in atto un
comportamento che collima proprio con ciò che vogliono i nostri oppressori, cioè nel caso specifico
non andare a votare, quello è proprio il momento di fare una riflessione seria sul nostro
comportamento futuro, sul nostro atteggiamento. Non dobbiamo seguire regole di coerenza con le
nostre convinzioni di ieri, se le riflessioni di oggi contraddicono quelle di ieri. Non so se mi spiego
ma il vero essere umano non è la persona coerente ad essere integra e leale, ma è colui che sa
porsi il dubbio e risolverlo e, una volta fatto questo, avere il coraggio di dire «ho sbagliato»,
come gran parte di coloro che hanno votato i 5 stelle alle elezioni passate. Disertare le urne
per non dover dire la frase più pesante di tutte è da vigliacchi.
Non sto tentando di convincere gli altri a votare quello che piace a me, ma solo di andarci coscientemente.
Riguardo a coloro che enfatizzano il risveglio spirituale, devo dire che sono d'accordo con
loro che è la cosa più importante perché noi siamo Spirito, prima che materia, ma dobbiamo
«Dare a Cesare quello che è di Cesare» e Chi ha detto questa frase era indubbiamente più
autorevole di me!
Non posto volutamente il link del video del filosofo, dove suona le proprie campane:
chi vuole se lo cerchi.
Vi abbraccio tutte e tutti.
Vi voglio bene.
Claudio.
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Pensare in tanti un mondo migliore è già un 50% della sua realizzazione.
Giovanni
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