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Giovedì 6 ottobre 2022 Riflessioni sui danneggiati da vaccino e sulla medicina
Non è mia intenzione ne' polemizzare con quanti sono caduti nel tranello, teso ad arte, da
forze che sicuramente non possono essere definite "benintenzionate", vuoi per paura
della malattia, vuoi per ricatto lavorativo o di altro tipo, ne', tantomeno, farmi bello per
aver subodorato fin dai primi sussulti mediatici di questa cosa assurda, che sotto si celasse
un inganno nel quale ho avuto la fortuna, oppure la testardaggine di non cadere. Il vero motivo
per il quale non sono caduto in questo tranello è poi il succo, il cuore di quello che voglio
qui affermare.
Un bel po' di tempo fa, sono 27 anni, ho ritenuto di chiamarmi fuori dalla medicina ufficiale
per una infinità di motivi che sono difficili da spiegare a chi ancora ha fiducia in essa,
pur con tutte le contraddizioni che la medicina presenta, non ultimi i fatti di questi
ultimi due anni e mezzo, quasi tre. Da allora non sono più ricorso ad essa.
Volendo farne un incompleto elenco, di queste contraddizioni, si potrebbe cominciare col dire:
la tendenza ad occuparsi delle malattie, anziché studiare la salute negli individui
che la manifestano conclamatamente;
la tendenza a prescrivere un rimedio chimico, anziché studiare lo stile di vita del
"malato", individuando magari stili di vita "errati";
la tendenza a considerare i corpi degli individui come composti da parti separate
tra di loro e non nell'insieme bio psichico unitario immerso in un tessuto sociale, ossia una visione
meccanicistica, ormai superata, della vita e della biologia;
la tendenza ad occuparsi dei sintomi e della loro eliminazione, anziché considerarne
il loro significato di denuncia di un disagio bio psico sociale;
la conclamata sudditanza della medicina agli interessi delle industrie farmaceutiche,
le quali hanno preso il sopravvento su una tendenza comune non più di cento anni fa, sulla
scienza e coscienza di rimedi naturali, estratti da prodotti naturali, per preferire prodotti di
sintesi, in gran parte derivati dal petrolio;
[...]
Ce ne sarebbe per andare avanti all'infinito e rimanderei coloro che fossero interessati al libro
Il Punto di Svolta del filosofo Fritzjoff Capra per eventuale approfondimento in questo
tema specifico.
Per tornare ai danneggiati da "vaccino" di cui all'incipit, quello che non mi
suona bene è che costoro continuano a rivolgersi a coloro che li hanno consigliati male,
causando con ciò, quello che è il loro male attuale, per porvi rimedio ed io trovo che
questo atteggiamento è assurdo, in quanto non si va mai da chi ci ha fatto del male, per
avere rimedio.
I medici che sono rimasti tali dopo il 2020, ossia non sono stati radiati come i medici
onesti, i quali hanno preferito essere fuori piuttosto che essere disonesti,
continuano ad essere tali e quali e, quando richiesto dal sistema, pronti a consigliare
trattamenti deleteri, pur di non farsi cacciare fuori dalla loro professione.
Soltanto questo mi stupisce: che i danneggiati pretendano che i medici interni al sistema che
ha creato il loro disagio, vi pongano rimedio. Si tratta di un paradosso che un bambino sarebbe
in grado di cogliere.
La termino qui perché non la voglio fare troppo lunga, ma credo sia chiaro il mio pensiero.
Vi abbraccio tutte e tutti.
Vi voglio bene.
Claudio.
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Giovanni
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